Il 17 maggio si avvicina e cresce l'attesa per, eventuali, nuove aperture. Fonti di governo giudicano i dati dell'epidemia Covid dello scorso weekend del Primo Maggio "positivi" e "nella giusta direzione", anche se, almeno per Milano e la Lombardia, tra 14 giorni circa andrà valutato l'effetto scudetto dell'Inter, con quelle 30mila persone che si sono riversate in piazza Duomo senza alcun rispetto delle norme di distanziamento e se che per molte ore (incredibilmente) le forze dell'ordine intervenissero. Al momento l'ipotesi prevalente, viste anche le forti pressioni da parte di diverse categorie economiche e commerciali, è quella che lunedì 17 maggio, limitatamente alle regioni che si troveranno in zona gialla, il coprifuoco verrà posticipato alle ore 23 (sicuramente resterà alle 22 per chi sarà in fascia rossa, da valutare per le zone arancioni).
Altro punto importante sarà la riapertura, seppur con i controlli e il rispetto dei protocolli, delle palestre, delle piscine e delle attività sportive al chiuso. Via libera anche, sempre in zona gialla, alla possibilità di pranzare e cenare in ristoranti, pizzerie e locali al chiuso, ovviamente nel rispetto del distanziamento. Allentamento in arrivo anche per i negozi e per i centri commerciali, aperti nei weekend dal 17 maggio e con la possibilità di acquistare quei prodotti oggi vietati sabato e domenica, come tecnologia e prodotti per bambini. Insomma, salvo colpi di scena e improvvisi peggioramenti della situazione epidemiologica, tra due settimane ci saranno nuove, parziali, riaperture, ma non per tutti e senza cancellazione totale della regola del coprifuoco. Palazzo Chigi, spiegano dal Pd, sta cercando un compromesso e una via di mezzo per tenere insieme le istanze del Centrodestra, Lega in testa, e quelle super-restrittive e iper-prudenti del ministro della Salute Roberto Speranza e dello stesso Partito Democratico.
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