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Politica
Coronavirus, Conte 'zio tranquillizzante'. Le facce della peste contemporanea
(fonte Lapresse)

Le facce della peste contemporanea,il nuovo bestiario italiano

C’è quella rassicurante del presidente Conte, maglione a girocollo, uno zio tranquillizzante che sa come risolvere ogni questione della Grande Famiglia, che si affida alla scienza e all’unità improbabile del paese.

Poi ci sono gli scienziati che non riescono a rassicurare nessuno,ma almeno ci provano, perché sono abituati ad un linguaggio aulico ed auto-referenziale e dunque Burioni o la Primaria del Sacco, si urlano addosso differenze  analitiche e programmatiche opposte.

Poi c’ è sempre lui il capitano Matteo Uno che in questi ultimi mesi, non prende palla, e ripete il mantra: "Dimissioni, dimissioni,isolare i porti, chiudere le frontiere”, ma neppure i vecchi e sfiancati alleati del defunto centrodestra lo ascoltano più.

Poi c’è l’assente, lo scomparso, il “dissolto di Arcore” che non ha proferito parola, non ha commentato neppure con una barzelletta delle sue, un vuoto silenzioso di enorme rumore, forse per paura di analizzare una crisi epidemiologica di questa portata senza riuscire a restare serio.

Il Corona è arrivato come un lampo nell’agone politico,indaffarato a cercare di controllare l’instabilità psico-fisica di Matteo Due, che come Narciso Assoluto vorrebbe avere il merito anche della scoperta del vaccino, dunque poco gli interessano le quarantene, i borghi lombardi sigillati e gli assalti ai forni che neanche nei secoli bui si erano visti.

La Peste, questa peste, purtroppo non è metaforica come quella raccontata magistralmente da Camus, qui il nazismo non c’entra,ma in ogni caso serve far capire che la Sanità funziona, che i nostri medici si sono prodigati, e gli infermieri hanno manifestato uno spirito di abnegazione che neanche i fanti nel ’15-’18, e così la retorica di De Amicis/Zingaretti potrà trovare il suo terreno di gara.

In questa fase non riusciamo, e in varie direzioni, a trovare un capro espiatorio sufficientemente capace di assorbire gli insulti di tutti,perché le artiglierie sono pronte, e lo scontro è solo rimandato, mentre crescono morti,contagiati, e decresce minacciosamente il fatturato delle aree più produttive del paese.

Sembra un Castigo, tutta la vicenda appare come il solito psicodramma collettivo, dove eroi e figure ignobili si contendono il palcoscenico, incapaci, come sempre di mostrare una visione condivisa,sia nel bene che nel male.

Solo in nostro vecchio Notaio palermitano, mantiene un aplomb e una coerenza politica e sociale che rendono tutti gli altri perennemente inadeguati,come se la credibilità di tutte le categorie fosse oramai una materia facoltativa, perché comunque si sbarcherà il lunario, e salveremo,come diceva Malaparte, la Pelle.

Naturalmente la Meloni, certamente Speranza e altre ballerine di fila, racconteranno, proporranno, quello che i Mattei, il vaporizzato Silvio, non considereranno minimamente, perché nessuno, in questo paese oltre alla credibilità esprime, tranne Mattarella, autorevolezza, che in questi casi serve per dare consapevolezza ad una popolazione smarrita e molto, molto preoccupata.

Forse troppo. Ma fidarsi dei tiggi è come cercare la fidanzata in un bordello orientale e pretendere la fedeltà, che poi è lo sport preferito degli Italici: se non puoi avere quello che desideri inventati una tua piece teatrale personale, dove è possibile scrivere il soggetto e dare vita a personaggi di fantasia, siano essi scienziati, politici, fattucchiere e leader dell’opposizione

La realtà anche quando è così contaminata, è solo quella che vogliamo vedere, e ogni epidemia o psicosi collettiva nasce e muore dalla sommatoria di molti pregiudizi, e poche verità celate, ma per guarire da questa patologia secolare non basterà fare il bagno collettivo nell’amuchina.

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