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Politica
Coronavirus, Palazzo Chigi: "Supermercati aperti nel weekend"
(fonte Lapresse)

I supermercati, gli ipermercati e i negozi di generi alimentari resteranno aperti durante il fine settimana. E' quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi sulle nuove restrizioni per contenere il contagio da coronavirus.

L'ESERCITO ASSUME MEDICI E INFERMIERI

Arruolamento per chiamata diretta di 120 ufficiali medici e di 200 sottufficiali infermieri, per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. È prevista in una procedura straordinaria ai sensi dell’articolo 7 del Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020. Si tratta di una chiamata diretta nella Forza Armata, con una ferma eccezionale della durata di un anno, per 120 tenenti medici e 200 marescialli infermieri. Le candidature dovranno essere presentate entro il 25 marzo 2020. I cittadini italiani interessati non dovranno aver superato il 45° anno di età; dovranno possedere una laurea magistrale in medicina e chirurgia e relativa abilitazione all'esercizio della professione per i medici e una laurea in scienze infermieristiche con la relativa abilitazione professionale per gli infermieri; non essere permanentemente non idonei al servizio militare; non essere stati precedentemente dimessi d’autorità dalle Forze Armate; non essere stati condannati per delitti non colposi, ovvero non essere in atto imputati in procedimenti penali per delitti non colposi.

CORONAVIRUS, LA STRETTA ALLO STUDIO DEL GOVERNO

Il pressing sul governo è sempre più forte perché si proceda ad una ulteriore stretta per arginare il contagio da Covid-19. E, in effetti, ulteriori restrizioni per il Paese sono attese ad horas. Fonti di governo non escludono che già oggi l'esecutivo potrebbe orientarsi in questa direzione. Il presidente del Consiglio, spiegano, "ha tutto sul suo tavolo". A cominciare dalle pressioni e richieste che arrivano dalle Regioni, del Nord come del Sud, che per lo più stanno procedendo in proprio con proibizioni e divieti. Ma poi c'è il parere del comitato scientifico, vero e proprio faro che orienta le decisioni dell'esecutivo. Lo stesso ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, stamani, si è richiamata al parere degli esperti: "L'anno scolastico sarà salvo", ha assicurato. Per poi aggiungere: "I nostri studenti non devono pagare l'emergenza che il Paese sta vivendo. Stiamo valutando tutti i possibili scenari, ma saranno le autorità sanitarie a dirci esattamente quando i nostri studenti potranno ritornare a scuole in sicurezza". Per il ritorno a scuola le ipotesi sono i primi di maggio o addirittura settembre.

A pesare sul piatto della bilancia, poi, c'è il dato che rivela ancora troppa gente per strada. Per tacere del numero di contagi che ancora non cala. Insomma, un inasprimento delle misure è imminente nell'aria, mentre da ieri già è in campo l'esercito in Regioni del Sud come Campania e Sicilia (oggi a Milano). Nessun Consiglio dei ministri sembra all'orizzonte. D'altronde, precisa una fonte di governo, "uno strumento normativo per intervenire c'è, ed è il ricorso ad un nuovo Dpcm". Tra l'altro, scrive l'agenzia Nova, mancano solo cinque giorni alla scadenza di alcuni interventi già predisposti e che bisogna eventualmente prorogare: il prossimo 25 marzo scade il termine fissato per la chiusura, per esempio, di tutti gli esercizi che forniscono beni non essenziali, a cominciare dai saloni dei parrucchieri.

Nel frattempo, il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia è tornato a insistere sulla necessità di non procedere in ordine sparso: "Come ho detto a tutti i presidenti di Regione - ha ribadito - è inutile la competizione ad ordinanze". E poi ancora: "Non ha senso fare ordinanze che non servono a nulla, quello che serve è dire: oggi ho aperto 10-15 posti di terapia intensiva. Ora siamo ai 100 metri, poi ci sarà la maratona e dovremo vincerla come Stato". Come a dire: meglio concentrare gli sforzi sul territorio per una risposta sanitaria adeguata, lasciando il campo al governo centrale per predisporre misure omogenee.

Comunque la stretta riguarderà innanzitutto limitazioni per lo sport all'aperto, la passeggiata e il jogging. Lo sport all’aperto si potrà fare tassativamente da soli e rimanendo nelle vicinanze di casa. È una delle restrizioni che il governo varerà nelle prossime ore con una circolare che serve a limitare il contagio da coronavirus. Sul fronte dei servizi pubblici, invece, fonti della Funzione pubblica spiegano che si continuano a monitorare gli effetti del decreto Cura Italia ma nella consapevolezza "che i servizi essenziali vanno avanti, vanno garantiti, nel rispetto prioritario della tutela della salute". Intanto, si è tenuta la riunione ormai abituale in videoconferenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte con i ministri della Salute Roberto Speranza, della Difesa Lorenzo Guerini, degli Affari regionali Francesco Boccia e con il Commissario delegato per la gestione dell'emergenza coronavirus Domenico Arcuri e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. La situazione è monitorata momento dopo momento. Una cosa è certa: la tutela della salute dei cittadini rimane la priorità. E, di conseguenza, anche il pressing sulla popolazione perché capisca quanto sia indispensabile limitare gli spostamenti alle sole ragioni di salute, lavoro e necessita'. Per dirla con il ministro Boccia, infatti: "Il contagio possiamo fermarlo solo fermandoci".

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