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Politica
Coronavirus, Renzi: "Facciamo dl tutti insieme". VIDEO

Coronavirus, Renzi risponde a Conte e apre alla tregua (e a Salvini)

"Ora bisogna affrontare l'emergenza economica "fortissima" e "voglio dare atto a presidente del Consiglio di essere qui in Aula per aprire discussione seria. Tutta la discussione" sulla comunicazione e su quanto fatto precedentemente "non può essere oggetto di questo dibattito. Propongo una commissione parlamentare di inchiesta dopo l'estate, dopo la ripresa per stabilire le responsabilità sui tanti morti, accennando ai disordini esplosi nelle carceri".  Comincia così Matteo Renzi nell'Aula del Senato dopo l'informativa del premier sull'emergenza coronavirus. Una parziale tregua del leader di Italia Viva che negli ultimi giorni aveva criticato l'operato comunicativo del'inquilino di palazzo Chigi. 

"Non sono mai stato tanto fiero di essere italiano quando le istituzioni tutte insieme hanno mostrato differenza di stile e di risposta rispetto alla Gran Bretagna" ha sottolineato Matteo Renzi citando Enea che porta sulle spalle il padre Anchise e di quanto fatto dall'Italia "dobbiamo essere fieri". 

"Quanto vediamo in queste ore è il trailer di un mondo dell'orrore, il trailer di un mondo sovranista è un mondo che fa paura". Ha continuato Matteo Renzi nell'Aula del Senato. "Oggi presidente Mario Draghi le indica la strada: serve liquidità - e ha aggiunto - spendiamo questi soldi bene, e facciamo un solo decreto, l'ultimo decreto in cui si dice tutto quello che serve per mettere le imprese nelle condizioni di riaprire e 50 miliardi non bastano". Ha detto Matteo Renzi  in Aula rivolgendosi al premier Giuseppe Conte. "Noi ci siamo signor presidente", e chiede "sulla scuola massima attenzione, ci siamo con gesti simbolici, ad esempio riaprire le librerie, ma ci siamo anche per dirle che o adesso siamo in grado di immaginare il futuro economico o faremo gli stessi errori sull'emergenza sanitaria".

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Coronavirus, Salvini a Conte: "Noi ci siamo, non fate da soli. Governo ammetta errori". VIDEO

"Se l'aiuto è richiesto noi ci siamo e ci saremo. Non fate da soli. E ogni tanto ammettere di aver fatto degli errori non è segno di debolezza ma di forza. Perché senza errori non staremmo commentando oltre 7mial morti". Così il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo in Senato dopo l'informativa del premier Giuseppe Conte sull'emergenza Coronavirus. "Signor presidente del consiglio, la collaborazione noi non la intendiamo come garbato ascolto una volta ogni quindici giorni - aggiunge il leader della Lega - Se ci vuole collaborativi lavoriamo insieme. Se dobbiamo fare gli spettatori lo dica. Perche' nei decreti ci sono evidenti errori".

 

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