Covid, Salvini: "Grazie alla Lega cultura, arte e musica restano aperte"
Matteo Salvini ad Affaritaliani.it: "I nostri sindaci al lavoro per il ricorso al Tar contro il Dpcm di Conte"
"Sì, ho appena finito una riunione via zoom con parecchi sindaci e ci stanno lavorando con i loro uffici legali". Con queste parole il segretario della Lega Matteo Salvini risponde alla domanda di Affaritaliani.it se davvero gli amministratori leghisti stiano preparando un ricorso al Tar contro il nuovo Dpcm firmato ieri dal premier Giuseppe Conte. "Dobbiamo tutelare soprattutto i piccoli comuni, dove vive circa l'80% degli italiani. Un conto è chiudere un bar, un teatro o una palestra a Milano e un conto è farlo in un comune piccolo dove magari c'è un solo bar, un solo teatro e una sola palestra. Il 70% degli italiani vive in comuni con meno di 5.000 abitanti e gli chiudi l’unica pizzeria, l’unica piscina, l’unico cinema o l’unico bar? Oltre al danno economico c'è anche il danno sociale e morale fatto da chi per decreto chiude indistintamente anche in zone dove non c'è il problema sanitario. I sindaci dei piccoli centri sono giustamente arrabbiati e si stanno attrezzando", spiega il leader del Carroccio.
"L'altro tema su cui stiamo lavorando in queste ore, partendo dal comune di Treviso e insieme a tante altre città importanti, è fare cultura via streaming pagando gli artisti e tutti i lavoratori del settore. Stasera comincia la stagione lirica a Treviso e invece di annullare tutto e chiudere il teatro come ha stabilito Conte, il sindaco della Lega porta lo spettacolo via streaming nelle case dei cittadini pagando i cantanti, i macchinisti e tutti gli altri lavoratori. Se lo fanno tanti comuni e tante regioni è un bel segnale. Dove governa la Lega il teatro, la musica, la poesia, l'arte e il cinema restano aperti e gli artisti vengono pagati. D'altronde nessuno si fida delle promesse di Conte, anche sugli indennizzi visto che avevano promesso la cassa integrazione ad aprile e qualcuno la sta ancora aspettando oggi. Ho letto poi le dichiarazioni di tanti imprenditori, da Bonomi di Confindustria a Bono di Fincantieri, giustamente critiche nei confronti del governo: questi non ascoltano proprio nessuno, sono confusi ma anche arroganti. Ho invitato i nostri sindaci a stare in mezzo alla gente, ai lavoratori e ai commercianti, a chi manifesta in maniera civile. Poi, è il bello dell'autonomia, nella provincia di Bolzano i cinema e i teatri sono aperti e nella provincia di Trento i ristoranti chiudono alle 22". Ancora Salvini: "Tutti i sindaci poi contestano la totale assenza del ministero dell'Interno sui controlli nelle strade e nelle piazze. Tutto viene lasciato sulle spalle di sindaci e polizia locale, che ovviamente non ce la fanno più. La salute dei cittadini è fondamentale, ma il virus non si arresta chiudendo palestre e piscine, bar e teatri.”
Infine la situazione politica. Servirebbe un governo di unità nazionale guidato magari da Mario Draghi per affrontare la gravissima emergenza sanitaria ed economica? "Servirebbe un governo con le idee chiare", risponde il leader della Lega. "A febbraio si potevano ammettere un po' di confusione, ma dopo nove mesi la stessa impreparazione non è ammissibile. Anche il vice-ministro della Salute Sileri, M5S, contesta il governo e dice che tornerà presto al suo lavoro. Passata la tempesta di queste settimane, prima si va a elezioni politiche anticipate e meglio è. Nemmeno un italiano, a prescindere dalle opinioni politiche, è più disposto a mettere il proprio futuro per altri due anni in mano a Conte, Azzolina, Lamorgese e Bonafede", conclude Salvini.
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