Crisi di governo, Palma contro Quagliariello
"Personalmente penso che le affermazioni del ministro Quagliariello siano chiarissime, in sintonia perfetta con quanto affermato dal senatpre Zanda il 2 ottobre, e costituiscono un nuovo forte elemento di divisione". E' la conclusione a cui giunge Nitto Palma presidente della commissione Giustizia del Senato e Coordinatore Regionale Pdl Campania, commentando le dichiarazioni del ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello convinto che i numeri per aprire una crisi di governo non ci sono come e' stato il 2 ottobre.
"Prendo atto che il ministro Quagliariello, di cui ignoravo sia le capacita' divinatorie che quelle di interpretazione del nostro elettorato, - ironizza Palma - ha gia' definito i futuri assetti del centrodestra e del PdL-Forza Italia, in particolare relegando il presidente Berlusconi al ruolo di padre nobile. Tanto da riaffermare che in caso di azzeramento, la cui concretizzazione puo' passare solo ed esclusivamente dalla decisione del presidente Berlusconi, non entrera' in Forza Italia. O con me o senza di me! Certo e' una sua ipotesi, e vale quel che vale. Cio' che pero' mi preoccupa, in un momento in cui tutti stiamo lavorando per l'unita del partito e per superare le attuali diversita', - sottolinea Palma - e' che il ministro Quagliariello, con tono non rasserenante, affermi che se qualcuno volesse aprire la crisi i numeri del 2 ottobre sarebbero gli stessi, se non di piu'. Solo per capire: e se quel qualcuno fosse il Presidente Berlusconi, magari con l'avallo dell'ufficio di presidenza, il ministro Quagliariello e altri aderenti al PdL non si adeguerebbero? E, se fosse cosi', vi sarebbe ancora un partito unico? O si ritiene che per mantenere in vita il partito la sola strada concessa sia quella di seguire pedissequamente i diktat di un taluno che non trova nel voto, popolare o no, la sua legittimazione?", conclude Palma.