Csm: la denigrazione delle toghe mette la democrazia a rischio
"La critica dell'operato dei magistrati, sempre legittima e utile, non puo' spingersi fino a denigrazioni che, anche in relazione alla loro provenienza, compromettano il prestigio della magistratura e la credibilita' delle sue funzioni, mettendo a repentaglio i principi sui quali si fonda la convivenza democratica". Lo scrive il Csm, nella delibera a tutela della magistratura approvata oggi in plenum. Con il documento, palazzo dei Marescialli interviene sulle numerose dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi - dal video messaggio del 18 settembre, fino alla manifestazione a palazzo Grazioli del 27 novembre - dall'ex premier Silvio Berlusconi. Il Csm, in particolare, evidenzia le accuse rivolte alle toghe di avere "finalita' eversive": questo "oltre ad essere palesemente privo di fondamento, integra - osserva il Csm - una obiettiva delegittimazione della funzione giudiziaria".
Il Csm ricorda che e' suo "compito precipuo" riaffermare, "nell'evidente interesse della generalita' dei cittadini, l'esigenza che siano rispettati da tutti la correttezza istituzionale e il prestigio dei magistrati, giacche' la lesione di tali valori incide direttamente sull'indipendente esercizio delle funzioni giudiziarie". E, sullo strumento delle pratiche a tutela, nel documento approvato in plenum si ricordano anche le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che, nel luglio 2007, affermo' che "l'intervento del Consiglio si giustifica quando e' insostituibile per tutelare il prestigio e la credibilita' dell'istituzione giudiziaria nel suo complesso".