La minoranza del Pd incalza Renzi. Cuperlo: "Autonomia di giudizio"
Gianni Cuperlo ha chiesto al premier incaricato Matteo Renzi un confronto sul programma di governo. "C'è in tanti un sentimento di preoccupazione per come si è arrivati al passaggio di questi giorni. La decisione della direzione del Pd, anche al di là di quanto avessimo immaginato, ha sollevato dubbi sui modi che hanno accompagnato la fine del governo Letta e l'annuncio di una svolta radicale", ha dichiarato. "In quella sede avevamo sollecitato una discussione che partisse dai contenuti e dall'impianto che stavano alla base di una scelta oggettivamente traumatica. Ora e' il momento di farlo", ha chiarito.
"La condizione del Paese e' gravissima tanto sul versante economico e sociale che su quello della tenuta di un sistema democratico logorato da una lunga incertezza sul fronte delle regole e delle riforme. Con senso di responsabilita' abbiamo riconosciuto al leader del Pd il compito di avanzare la proposta del primo partito della maggioranza per l'uscita da questa crisi", ha sottolineato Cuperlo.
"Ora, alla luce dell'incarico ricevuto, spetta a lui illustrare su quali basi, obiettivi, traguardi intende fondare quel cambiamento profondo che è l'unica giustificazione per le decisioni assunte negli ultimi giorni. Ci attendiamo che ciò avvenga in una forma e con contenuti precisi a cominciare dal rapporto verso l'Europa, dalla politica economica e industriale, da una redistribuzione di risorse verso le fasce sociali piu' colpite, da un investimento convinto sul capitolo dei diritti umani e civili, della cultura e della scuola, da una crescita sostenibile", ha spiegato.
"Su questi temi, come sulla necessita' di una riforma elettorale che superi i vizi della vecchia legge e sia condivisa dalla nuova maggioranza, presenteremo il nostro contributo programmatico giudicando l'impianto del premier incaricato nel merito", ha preannunciato. "Lo faremo come sempre con la responsabilita' di chi è parte di una comunita' politica e si augura, in primo luogo per il bene del Paese, il successo del tentativo avviato ma senza rinunciare a una autonomia di pensiero e giudizio", ha concluso.