Si spacca la minoranza del Pd, gli ex popolari mollano Cuperlo
La minoranza Pd si divide: gli ex popolari hanno rotto con Gianni Cuperlo. Il divorzio e' sancito in una lettera inviata da Gero Grassi allo stesso Cuperlo e a tutti i parlamentari Pd. "Con amicizia democratica, nel rinnovarti la nostra stima, ti comunichiamo che da oggi all'interno del Pd non ci sentiamo piu' rappresentati da te e che agiremo sempre e soltanto con lo scopo di far crescere il partito plurale cui aspiriamo", si legge. "Partita la stagione congressuale - sottolinea Grassi - siamo intervenuti a tutte le riunioni, sia quelle programmatiche, che quelle politico-organizzative. Una sequenza di incontri nel corso dei quali tu sei sempre stato molto bravo sul piano della esposizione culturale, meno in quella della rappresentanza plurale che spesso si e' risolta in una mediazione all'interno delle diverse sensibilita' degli ex Ds".
"L'idea che il congresso fosse perso ha portato le sensibilita' della sinistra interna a difendere la propria presenza e basta, senza preoccuparsi di immaginare che scopo della politica non e' solo gestire il presente, ma organizzare il futuro e creare la speranza di un domani migliore", spiegato.
"Purtroppo hai proseguito in uno stile decisionale autoreferenziale e leaderistico non sentendo mai la necessita' di un confronto con noi", insiste Grassi, ma "noi abbiamo il dovere, poiche' crediamo in un partito plurale, di difendere il patrimonio ideale del cattolicesimo democratico e di evitare derive plebiscitarie. Si tratta di essere e non di avere da un lato, ma si tratta anche di dare alla politica l'immagine concreta e non solo la sensazione di un'arte umana tendente a risolvere i problemi delle persone, tutte, senza distinzioni ricordando maggiormente chi ha meno, a svantaggio di chi ha di piu'".