Da Sorrento l'appello per salvaguardare e rilanciare l'olivicoltura italiana - Affaritaliani.it

Politica

Da Sorrento l'appello per salvaguardare e rilanciare l'olivicoltura italiana

Eduardo Cagnazzi

Persi in Italia 100mila posti di lavoro, danni per 1,2 miliardi di euro. Dal Premio "Sirena d'Oro" la richiesta di interventi urgenti a sostegno della filiera

E’ in crisi la più grande industria green del Sud. In Italia sono stati persi circa centomila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva con un trend che rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare un’emergenza e rilanciare il settore che lo scorso anno ha fatto registrare una delle peggiori annate di sempre con produzione di olio di oliva a 185 mila tonnellate, più che dimezzata per il clima e la Xylella. E’ quanto è emerso a Sorrento nel corso di una tavola rotonda su “Storytelling dell’olio extravergine di oliva” nell’ambito del Sirena d’Oro, l’unico premio dedicato ai migliori evo d’Italia contrassegnati dalle certificazioni Dop, Bio e Igp. Il Premio è organizzato dal Comune di Sorrento in collaborazione con Coldiretti, Oleum, Federdop e Gal Terra Protetta. Soprattutto in Puglia,dove si produce più della metà dell’extravergine italiano, si è registrata una vera debacle con un crollo del 65% del raccolto che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie nei campi e nei frantoi, mentre la Xylella sta continuando ad avanzare verso nord due chilometri al mese e il contagio ha già colpito 21 milioni di piante. Lo hanno ricordato tra gli altri Paolo Russo, vice presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, Colomba Mongiello, relatore della legge “Salva olio”, Gennarino Masiello, vice presidente di Coldiretti, il sindaco della Città del Tasso, Giuseppe Cuomo. Alto il conto dei danni che ha finora raggiunto 1,2 miliardi di euro. A rischio un patrimonio economico, occupazionale, ambientale e turistico che sotto la pressione dei cambiamenti climatici che compromettono i raccolti e dell’avanzare della Xylella rischia ora di sparire bruscamente senza l’adozione di adeguate misure. Per gli intervenuti sono evidenti le responsabilità ai vari livelli con errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio, arrivando pericolosamente proprio a Monopoli, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione. Lo stesso decreto emergenze pubblicato in Gazzetta Ufficiale dopo ben 20 giorni dall’approvazione del Consiglio dei Ministri, ha sottolineato Masiello, deve essere riempito di contenuti prima della conversione in legge “perché è una scatola vuota che non affronta tra l’altro il dramma degli agricoltori colpiti da xylella che non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare per mantenere le proprie famiglie”. Da qui la richiesta di misure urgenti per affrontare l’emergenza ed una strategia condivisa tra il ministero all’Agricoltura, quello per il Sud e Mise che, partendo dalla moratoria sui mutui per garantire la sopravvivenza dei frantoi, preveda interventi per l’integrazione al reddito per cinque anni per i frantoi cooperativi, aziendali e industriali, che dimostrino di restare produttivi, oltre al sostegno all’occupazione attraverso l’esonero dei contributi previdenziali e gli sgravi dei contributi per i lavoratori.