Effetto Cofferati/ D'Attore (Pd): "Rischiamo di perdere le Regionali"
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"No, per il momento non credo che stiamo valutando di lasciare il Pd. Non credo che sia questa la prospettiva". Alfredo D'Attore, esponenete di spicco della minoranza Pd, intervistato da Affaritaliani.it, risponde così alla domanda sulla possibilità di altre uscite dal Pd dopo quella di Sergio Cofferati. "Ma le questioni che ha sollevato Cofferati - spiega D'Attore - sono state liquidate troppo velocemente. Non ho elementi per pronunciarmi sul piano regolamentare, ma sul piano politico il fatto che ci sia stata una partecipazione di settori della destra alle primarie è una questione che andava considerata con molta più attenzione. Cofferati ha fatto una scelta che non condivido ma che va sicuramente rispettata e che pone dei problemi seri. Non può essere liquidata con una alazata di spalla. E si inserisce in un clima in cui tanti nostri militanti ed elettori si sentono a disagio in questo Pd. Fanno a fatica a riconoscersi per i metodi, per il contenuto di alcune politiche in materia di lavoro e di fisco. Quindi mi auguro che la dirigenza del partito su questo apra una riflessione, altrimenti il rischio è che i dirigenti possono anche rimanere e non seguire Cofferati che sul piano della base si apra una voragine a sinistra".
C'è lo spazio in Italia per una sinistra modello Tsipras o Die Linke? "Sono due esperienze profondamente diverse. Penso che dobbiamo continuare a batterci affinché le ragioni della sinistra trovino riconoscimento nel Pd e per evitare un definitivo snaturamento del partito. Per far questo serve l'impegno dei parlamentari ma serve anche una mobilitazione dal basso". Renzi va troppo al centro? "E' un Pd più attento a inseguire il voto in uscita dalla destra piuttosto che a elaborare le moderne ragioni di un partito della sinistra. Ma il saldo rischia di essere negativo, rischiamo di non recuparere al centro quello che perdiamo a sinistra lungo questa strada". Rischiate di perdere le Regionali? "Proseguendo su questa strada temo di sì". La colpa è di Renzi e della sua segreteria? "Penso di sì, la linea che ha preso la segreteria del Pd dopo le Europee mette in discussione l'assetto stesso del Pd".