Dimissioni di Napolitano nella primavera del 2015. E poi? I nomi
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Il primo via libera alla riforma costituzionale riapre il tema delle dimissioni del Capo dello Stato. Giorgio Napolitano ha sempre detto che non sarebbe rimasto al Quirinale per sette anni e che avrebbe lasciato il colle più alto di Roma quando il percorso delle riforme sarebbe stato ben instradato. A questo punto, dopo l'ok di Palazzo Madama al ddl Boschi, il disco verde della Camera avverrà probabilmente in autunno, ma con dei cambiamenti. E quindi l'ok al primo doppio passaggio ci sarà attonro a febbraio del prossimo anno. Per quella data anche la legge elettorale, salvo colpi di scena, dovrebbe essere cosa fatta. Ecco quindi che le dimissioni del presidente della Repubblica sono ipotizzabili nella primavera del 2015.
E poi? Secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi avrebbero già discusso anche nel loro ultimo faccia a faccia a Palazzo Chigi del possibile successore di Napolitano. Più che un nome il premier e l'ex Cavaliere avrebbero individuato una rosa di nomi, cinque per l'esatezza, che andrebbero bene ad entrambi. Escluso Romano Prodi, "come il fumo negli occhi per Berlusconi", spiega un azzurro di primo piano. E quindi? I nomi sono quelli di Waltter Veltroni, Massimo D'Alema, l'eterno e sempreverde Giuliano Amato, Anna Finocchiaro (apprezzata da tutti nel ruolo di relatrice del ddl Boschi e soprattutto donna) e Graziano Delrio, considerato il Gianni Letta di Renzi. Tra uno di questi cinque, quasi certamente, nella primavera del prossimo anno verrà scelto l'inquilino del Quirinale.