Napolitano: "Resto ma non a lungo". Boom di ascolti
Ascolti in crescita per il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il discorso del capo dello Stato e' stato seguito sui canali Rai da 7.149.000 spettatori, con un aumento del 12,2%. Nel 2012 gli ascolti si erano fermati a 6.373.000, vale a dire 776.000 in meno rispetto a ieri. |
"L'anno che sta per terminare è stato tra i più pesanti e inquieti che l'Italia ha vissuto da quando è diventata Repubblica. L'anno che sta per iniziare deve essere diverso e migliore, per il Paese e specialmente per quanti hanno sofferto duramente le conseguenze della crisi". Inizia così l'ottavo discorso di fine anno rivolto alla nazione di Giorgio Napolitano. Il primo, in Italia, di un presidente rieletto. "Si potrà' uscire definitivamente dalla crisi - prosegue il capo dello Stato - se si porterà fino in fondo una azione comune per il rilancio della crescita economica".
LE LETTERE DEGLI ITALIANI - Napolitano ha scelto cinque missive giunte al Quirinale via email da parte di semplici cittadini che hanno deciso di scrivergli direttamente i propri pensieri. "I sacrifici fanno fatti insieme ed è giusto che li facciano anche i politici". Lo ha sottolineato il presidente Giorgio Napolitano rispondendo a una lettera di un imprenditore che chiedeva che non fossero solo i ''semplici cittadini'' a tirare la cinghia.''Mi sembra un proposito giusto'', ha osservato Napolitano. "Non può essere che solo noi 'semplici cittadini' siamo chiamati a fare sacrifici. Facciamoli insieme. Che comincino anche i politici", ha scritto l'imprenditore a Napolitano.
"Mi sembra - ha risposto il capo dello Stato - un proposito e un appello giusto, cui peraltro cercano di corrispondere le misure recenti all'esame del Parlamento in materia di province e di finanziamento pubblico dei partiti".
"Il coraggio degli italiani è in questo momento l'ingrediente decisivo per far scattare nel 2014 quella ripresa di cui l'Italia ha così acuto bisogno. Coraggio di rialzarsi, di risalire la china".
Napolitano ha elencato alcune forme di coraggio di cui ora l'Italia ha bisogno: "Coraggio di praticare la solidarietà: come già si pratica in tante occasioni, attraverso una fitta rete di associazioni e iniziative benefiche, o attraverso gesti, azioni eloquenti ed efficaci- dinanzi alle emergenze- da parte di operatori pubblici, di volontari, di comuni cittadini, basti citare l'esempio di Lampedusa. Coraggio infine di intraprendere ed innovare: quello che mostrano creando imprese più donne, più giovani, più immigrati che nel passato".
"Guardiamo dunque al presente, al malessere diffuso, alla 'fatica sociale' - come si è detto - a cui dare risposte qui ed ora, bell'ano 2014, ma lavoriamo in pari tempo a un disegno di sviluppo nazionale e di giustizia sociale da proiettare in un orizzonte più lungo". "E' a questa prospettiva che sono interessati innanzitutto i giovani, quelli che con grandi sforzi già hanno trovato il modo di dare il meglio di sé".
Per dare risposte "qui ed ora" al futuro dei giovani e alla "fatica sociale", "si richiedono lungimiranti e continuative scelte di governo, con le quali debbono misurarsi le forze politiche e sociali e le assemblee rappresentative, prima di tutto il Parlamento, oggi più che mai bisognoso di nuove regole per riguadagnare il suo ruolo centrale".
"Non tocca a me esprimere giudizi di merito, ora, sulle scelte compiute dall'attuale governo, fino alle più recenti per recuperare e bene impiegare, essenzialmente nel Mezzogiorno, miliardi di euro attribuitici dalla Unione europea". Rispetto a "tali scelte e alla loro effettiva attuazione, e ancor più su quelle che il governo annuncia- sotto forma di un patto di programma che impegni la maggioranza per il 2014- il solo giudice è il Parlamento".
"Sarebbe dissennato disperdere i benefici del difficile cammino compiuto. I rischi già corsi si potrebbero riprodurre nel prossimo futuro ed è interesse comune scongiurarli ancora". Il riferimento è, evidentemente, all'eccessivo spread Btp-Bund che rischiava di travolgere i conti dello Stato. Secondo il presidente "quei pericoli sono stati scongiurati nel 2013 sul piano finanziario con risultati come il risparmio di oltre 5 miliardi sugli interessi da pagare sul nostro debito pubblico".
"RESTERO' QUEL CHE SERVE" - "Ho assolto il mio mandato raccogliendo preoccupazioni e sentimenti diffusi tra gli italiani. E sempre mirando a rappresentare e rafforzare l'unità nazionale, servendo la causa del prestigio internazionale dell'Italia, richiamando alla correttezza e all'equilibrio nei rapporti tra le istituzioni e i poteri dello Stato. Nessuno può credere alla ridicola storia delle mie pretese di strapotere personale. Sono attento a considerare ogni critica o riserva obiettiva e rispettosa circa il mio operato. Ma in assoluta tranquillità di coscienza vi dico che non mi lascerò condizionare da campagne calunniose, ingiurie e minacce. Resterò presidente fino a quando la situazione del Paese e delle istituzioni me lo farà ritenere necessario e possibile e fino a quando le forze me lo consentiranno, fino ad allora e non un giorno di più, e dunque di certo solo per un tempo non lungo. Tutti sanno, anche se qualcuno finge di non ricordare, che il 20 aprile scorso, di fronte alla pressione esercitata su di me da diverse ed opposte forze politiche affinché dessi la mia disponibilità a una rielezione a presidente, sentii di non potermi sottrarre a un'ulteriore assunzione di responsabilità verso la nazione in un momento di allarmante paralisi istituzionale. Null'altro che questo mi spinse a caricarmi di un simile peso, a superare le ragioni, istituzionali e personali, da me ripetutamente espresse dando per naturale la vicina conclusione della mia esperienza al Quirinale. E sono oggi ancora qui dinanzi a voi ribadendo quel che dissi poi al Parlamento e ai rappresentanti regionali che mi avevano eletto col 72 per cento dei voti".
L'AUGURIO CONCLUSIVO - "Buon anno alle vostre famiglie - dice Napolitano - dagli anziani ai bambini, buon anno a chi serve la patria e la pace lontano dall'Italia, buon anno a tutti quanti risiedono operosamente nel nostro paese. Guardiamo, lasciate che ve lo dica, con serenità e con coraggio al nuovo anno".