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Politica
Draghi, grazie alla sua concretezza l'Italia uscirà dal baratro
(fonte Lapresse)

“Spesso mi sono chiesto se noi, e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione, abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi, sacrificandosi oltre misura”. Basta leggere o riascoltare anche solo una riga del discorso del neo Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi per comprendere l’immensa differenza che intercorre tra il nuovo capo di governo e Giuseppe Conte.

Un politico non condizionato dal consenso. Un politico che fa quello che serve e poi esce di scena senza null’altro pretendere. Tutto ciò di cui l’Italia, oggi più che mai, ha bisogno per rialzarsi e affrontare questa pandemia, partendo prima di tutto dai vaccini. Chi dubitava della sua serietà dopo la conferma di Roberto Speranza al ministero della Salute ha tirato un respiro di sollievo quando l’attuale premier ha dato il ben servito al commissario Arcuri colpevole di innumerevoli ritardi ed errori. Per non parlare dell’inchiesta a suo carico, “stranamente” ignorata dai grandi giornali.

Io sono Andrea Pasini un giovane imprenditore di Trezzano Sul Naviglio e non mi vergogno di dire che Mario Draghi fa politica concretamente mentre Giuseppe Conte ha fatto solo Chiacchiere. I due mandati dell’avvocato prima alleato di un partito di centro destra , poi di un altro di sinistra  pur di mantenere la poltrona ci hanno abituato a una serie di provvedimenti illogici, illustrati in altrettanti discorsi annunciati e poi rimandati come l’arrivo di una star sul tappeto rosso. Un personaggio, uno show man più che una guida per il nostro Paese. Un Paese, è importante sottolineare, che sta vivendo uno dei periodi più bui della sua storia.

A causa del Covid nel 2020 hanno chiuso ben 390.000 imprese. Secondo l'Ufficio studi di Confcommercio, delle 240.000 imprese sparite dal mercato a causa della pandemia, ben 225.000 si perdono per un eccesso di mortalità e 15.000 per un deficit di natalità. Una riduzione del tessuto produttivo che risulta particolarmente accentuata tra i servizi di mercato, che si riducono del 13,8% rispetto al 2019. Ma l’incubo non è ancora finito. Per l’Istat il 61,5% delle imprese prevede una contrazione del fatturato rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente. Nel 40% dei casi il calo è previsto tra il 10 e il 50%, nel 15,1% di oltre il 50% e nel 6,4% di meno del 10%. Unioncamere infine prevede «un incremento di chiusure legato alla valutazione degli imprenditori di interrompere l’attività a conclusione del bilancio dell’annus horribilis 2020».

E cosa ha fatto il governo Conte fino alla sua conclusione se non promettere una ripartenza che non è mai arrivata? Si parlava di chiusure anticipate per dare la possibilità di guadagnare durante il periodo natalizio, ma è stata solo una bugia. Le stesse bugie che hanno ripetuto parlando di ristori, «aiuti concreti» che però non sono arrivati o sono stati così minimi da non coprire neanche il 10% delle perdite.

Aspettiamo tutti grandi cose da Mario Draghi. Un uomo che riconosce l’importanza delle imprese per la nostra economia e che ai sussidi preferisce gli investimenti. È notizia recente che il governo Draghi non firmerà il Ristori 5 ma siglerà il nuovo "dl Sostegno” che si occuperà anche dei lavoratori autonomi, magari con uno stop al pagamento dei contributi previdenziali, e dei lavoratori dello spettacolo e gli stagionali, per cui in una fase iniziale è stata discussa una indennità da 3.000 euro. Non solo, si parla un'ulteriore proroga dello stop ai pagamenti delle cartelle esattoriali, scaduto il 28 febbraio. Una boccata d’ossigeno per tutti gli italiani colpiti dalla pandemia.

Insomma, il circo Conte-Casalino-Arcuri finalmente leva le tende, anche se già pensa alla prossima mossa d’azzardo: rianimare il Movimento Cinque Stelle. I grillini dell’anti politica che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno hanno perso consensi e credibilità. Dopotutto come dice il proverbio, l’ospite è come il pesce e dopo due mandati inizia a puzzare. Ma alla fine, come si può credere in un leader che si presenta alla riunione in un hotel romano con un casco da astronauta? Che Beppe Grillo sparasse dichiarazioni fuori dal mondo già lo avevamo capito, ma non sapevamo arrivasse da qualche asteroide. Forse è il tempo di tornare a casa? Di certo con Draghi in Parlamento non abbiamo bisogno dei suoi “vaffa”.

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