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Politica
Elezioni, affluenza in calo. Chi vince e chi perde con questi dati. Sentiment
Urna elezioni comunali

Affluenza in calo ai ballottaggi. Il dato finale, nel primo giorno di votazione, a livello nazionale per l'elezione dei sindaci in 63 città è del 33,33%, in netto calo, di oltre il 6%, rispetto al 39,86% del primo turno, secondo l'ultimo dato fornito dal sito del Viminale. Si potrà ancora votare dalle 7 alle 15.

E' del 30,8% l'affluenza per il ballottaggio delle comunali a Roma alle 23 alla fine della prima giornata di votazioni. Al primo turno al termine del primo giorno aveva votato il 36,8%. Nel 2016 alle ultime comunali l'affluenza al ballottaggio e' stata del 50, 1% con una sola giornata si votazioni.  A Torino, invece, alle ore 23 l'affluenza si è attestata al 32,79%. Al primo turno aveva votato il 36,92% degli aventi diritto.

Anche il Servizio elettorale della Regione Friuli Venezia Giulia ha comunicato le percentuali di affluenza rilevate alle ore 23.00 per i ballottaggi delle elezioni comunali. A Trieste su un totale di 184.489 elettori hanno votato in 57.902, pari al 31 per cento; a San Vito al Tagliamento su un totale di 13.874 elettori hanno votato in 5.818, pari al 42 per cento.

E' del 40,1% alle 23.00 di ieri, anche qui in calo rispetto al dato del primo turno alla stessa ora (47,06%), l'affluenza alle urne in Puglia per i cinque Comuni chiamati al ballottaggio per la scelta del sindaco. La media e' superiore al dato nazionale che e' del 33.33%. Si vota fino alle 15.00. A Cerignola, in provincia di Foggia, ha votato il 34,54% degli elettori (al primo turno alla stessa ora erano stati il 42,39%); nel Barese, a Noicattaro ha votato il 43,43% (50,18) e a Ruvo di Puglia il 46,43% (46,95). In provincia di Taranto, a Ginosa ha votato il 41,05% (46,94), e Massafra il 41,12 (52,70).

Nel Partito Democratico, dopo i dati sull'affluenza alle urne ai ballottaggi, cresce l'ottimismo sull'esito delle sfide nella Capitale e nel capoluogo piemontese. Stando ai sentiment che si respirano tra i deputati e i senatori Dem, a Roma Roberto Gualtieri dovrebbe facilmente recuperare i tre punti abbondanti di distacco da Enrico Michetti grazie a una buona parte - non tutti ovviamente - dei voti andati al primo turno a Carlo Calenda e a Virginia Raggi.

Il ragionamento che fanno in casa Pd è semplice: il leader di Azione ha detto che voterà per l'ex ministro dell'Economia, così come Giuseppe Conte, e, nonostante le resistenza dell'ormai ex sindaca a un'alleanza strategica di Centrosinistra, la speranza è che circa il 60% dei due elettorati scelga Gualtieri domenica e lunedì. Solo una piccola parte, spiegano sempre fonti del Nazareno, dovrebbe spostarsi sul candidato del Centrodestra e la restante parte finire nell'astensione. L'unica speranza per Michetti, ribattono in casa Fratelli d'Italia, è che ci sia un'improbabile e sorprendente partecipazione al voto in particolare delle zone periferiche della Capitale (soprattutto Roma Sud), visto che le zone centrali e benestanti, dove al primo turno l'affluenza è stata più alta, tendenzialmente votano a maggioranza Centrosinistra.

Per quanto riguarda Torino, i Dem sono moderatamente ottimisti sulla vittoria di Stefano Lo Russo, anche se forse non con una differenza ampia su Paolo Damilano. Al primo turno Valentina Sganga dei 5 Stelle ha raccolto il 9% circa dei consensi e - spiegano fonti Pd - "almeno la metà di quei voti dovrebbe scegliere il Centrosinistra e pochissimi il Centrodestra".

L'unica speranza per il Centrodestra era quella di un incremento della partecipazione al voto, soprattutto da parte delle periferie meno vicine al Centrosinistra (che ormai è la coalizione dell'elite dei contri storici, in particolare delle grandi città. I dati sull'affluenza alle urne dei ballottaggi hanno portato a musi lunghi tra gli esponenti di Fratelli d'Italia e Lega. Tanto che il Centrodestra inizia a temere anche per Trieste, dove l'esito sembrava scontato dopo che al primo turno Roberto Dipiazza, sindaco uscente di Forza Italia, è arrivato nettamente in testa su Francesco Russo, ex senatore del Pd e candidato del Centrosinistra.

Per quanto riguarda gli altri comuni capoluogo di provincia, a Benevento Clemente Mastella è quasi sicuro della riconferma avendo sfiorato di 100 voti la vittoria al primo turno. Il Centrosinistra è ottimista su Caserta con Carlo Marino primo il 3-4 ottobre con il 35,34%, su Savona con Marco Russo in testa con il 47,79% e, moderatamente, sulla riconferma a Varese (culla della Lega) con il sindaco uscente Davide Galimberti arrivato primo il 3-4 ottobre con il 48%. Il Centrodestra, spiegano fonti Lega e FdI, spera invece nel successo a Isernia, Gabriele Melogli in testa con il 42,88%, e soprattutto a Latina dove Vincenzo Zaccheo ha sfiorato il successo al primo turno con il 48,46%.

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