Meloni corre al voto a inizio 2026. Dopo il ko a Trento cresce l'ipotesi elezioni anticipate (che fanno comodo anche a Schlein) - Affaritaliani.it

Politica

Meloni corre al voto a inizio 2026. Dopo il ko a Trento cresce l'ipotesi elezioni anticipate (che fanno comodo anche a Schlein)

Prossimo step del Pd prendere Genova, poi 4 a 1 alle Regionali

Di Alberto Maggi

Meloni pensa al voto anticipato tra meno di un anno. Inside

Una rondine non fa primavera, ma il segnale arrivato dalle urne delle elezioni comunali di Trento è netto e chiaro: vittoria al primo turno del Centrosinistra (senza Movimento 5 Stelle) con il Partito Democratico che stacca di 10 punti percentuali Fratelli d'Italia. Un test parziale e locale, dicono nel partito della premier, ma che è suonato come un primo campanello d'allarme a Roma e a Palazzo Chigi.

E, allo stesso tempo, al Nazareno cresce l'ottimismo in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. In particolare i Dem sono convinti di vincere, probabilmente già al primo turno il 25 e il 26 maggio, alle Comunali di Genova con Silvia Salis, candidata dell'alta borghesia del capoluogo ligure molto conosciuta e stimata nella città della lanterna. E non va dimenticato che a Genova città aveva stravinto alle elezioni regionali della Liguria Andrea Orlando su Marco Bucci.

Poi, passati i referendum dell'8-9 giugno che quasi certamente non avranno il quorum ma saranno un'occasione per Elly Schlein di rilanciare la battaglia contro la povertà (salario minimo) e per la cittadinanza, quindi i diritti civili, ci saranno le elezioni regionali. E, salvo colpi di scena, nel Pd si aspettano una vittoria 4 a 1 sul Centrodestra (Valle d'Aosta a parte). Tranne il Veneto dato già per perso che se non ci sarà più Luca Zaia, il Centrosinistra è certo di tenere la Toscana e la Puglia, ma anche di trovare un accordo in Campania con Vincenzo De Luca e riconquistare la regione strappando le Marche al Centrodestra e in particolare a Fratelli d'Italia con Matteo Ricci.

Non solo, FdI ha il braccio destro della presidente del Consiglio in Toscana, Giovanni Donzelli, e un successo netto del Pd sarebbe un'altra batosta per Giorgia Meloni. La quale - nonostante le smentite ufficiali - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it sta facendo studiare dai sondaggisti i vari trend elettorali e sa perfettamente che la competizione interna nella maggioranza (prima sulla politica estera e ora anche sul lavoro e sulle tasse) danneggia la coalizione di governo.

E cresce quindi l'ipotesi che Meloni, in caso di 4 a 1 per il Centrosinistra alle Regionali, corra al voto all'inizio del 2026 giocando d'anticipo per non farsi logorare dalle divisioni interne e per non perdere l'ottimo consenso di cui oggi ancora gode. Non solo, la premier sa anche per il Centrosinistra fare un accordo alle Politiche è molto più complicato che alle Comunali o alle Regionali perché se Giuseppe Conte fa l'ultra-pacifista (e sicuramente lo farà) può ampiamente superare il 10% a livello nazionale ma mette in difficoltà Schlein nella costruzione di una coalizione ampia. E sappiamo bene che Carlo Calenda, a differenza di Matteo Renzi, non vuole assolutamente intese con i pentastellati.

Ma anche alla segretaria del Pd conviene il voto anticipato. Stravince le Regionali, va al congresso e alle primarie e quindi si fa riconfermare dalla sua base con una vittoria a mani basse, mettendo a tacere la minoranza moderata che punta su Paolo Gentiloni o su Ernesto Maria Ruffini, e soprattutto fa lei le liste elettorali mettendo quasi soltanto fedelissimi ai primi posti. E nel Pd sono comunque certi che di fronte allo scioglimento delle Camere e alle elezioni anche Conte e Renzi troveranno una sintesi per formare una coalizione anti-Centrodestra meloniano, più difficile con Calenda ma non impossibile (dicono fonti Dem).

Insomma, il segnale (piccolo) che arriva da Trento accelera l'ipotesi di elezioni politiche anticipate tra meno di un anno e Meloni, sempre ben consigliata dalla sorella Arianna, avrebbe già in mano vari studi e ipotesi sui trend elettorali per giocarsi al meglio la partita e, in caso di nuovo successo, ridimensionare gli alleati, soprattutto la Lega. Non a caso, fanno notare fonti Pd, Fratelli d'Italia sta accelerando sulla riforma della legge elettorale con il proporzionale e il premio di maggioranza (nonostante il premierato si sia di fatto arenato in Parlamento) e in molti leggono questo sprint proprio in chiave elezioni politiche anticipate. E, ultimo tassello, la Lega fa invece resistenza proprio sulla legge elettorale. Altro attrito nel Centrodestra.

Leggi anche/ Elezioni Comunali, a Trento vince il centrosinistra, Bolzano al ballottaggio - Affaritaliani.it