Politica

Regionali, segnale di indebolimento del Centrodestra dal voto in Emilia Romagna e in Umbria

di Alessandro Amadori, politologo e sondaggista

La vittoria del centrosinistra in Umbria può essere attribuita a diversi fattori

 

Se il risultato della consultazione elettorale in Emilia-Romagna appariva scontato (a favore del centrosinistra), non valeva la stessa cosa per quello delle elezioni regionali in Umbria. I sondaggi pre-elettorali hanno dato a lungo in moderato vantaggio la candidata del centrodestra (Tesei), e anche i primi exit poll di lunedì scorso proponevano un quadro quantomeno di sostanziale parità. Alle quindici di lunedì, proprio qui su “Affari Italiani”, avanzavo la tesi che invece potesse vincere a sorpresa il centrosinistra, anche per via della bassa affluenza elettorale. Le cose sono poi andate proprio in questa direzione, in realtà con una netta affermazione della candidata di centrosinistra (Proietti).

La vittoria del centrosinistra in Umbria può essere attribuita a diversi fattori. In primo luogo, al gradimento della candidata. Stefania Proietti, sindaca di Assisi, ha guidato la coalizione di centrosinistra con successo, ottenendo il 51,1% dei voti. La sua esperienza amministrativa e la sua popolarità locale hanno giocato un ruolo cruciale. In secondo luogo, alla formula politica della “coalizione ampia”: il centrosinistra ha presentato un campo largo e inclusivo, che ha saputo attrarre un vasto spettro di elettori, dai progressisti ai moderati. 

In terzo luogo, alla sfiducia nei confronti del centrodestra (il cui elettorato ha mostrato un elevato livello di astensione): la presidente uscente, Donatella Tesei, non è riuscita a mantenere il consenso necessario per la rielezione, anche perché molti elettori hanno avuto la percezione di una sostanziale mancanza di risultati concreti durante il suo mandato. Il fattore scatenante è consistito proprio nell’astensione: l'affluenza alle urne è stata bassa, con un calo significativo rispetto alle elezioni precedenti. Questo ha favorito il centrosinistra, che è riuscito a mobilitare meglio il proprio elettorato. Infine, abbiamo il fattore dei temi di campagna: il centrosinistra ha focalizzato la sua campagna su temi rilevanti per gli elettori umbri, come il miglioramento dei servizi pubblici (e in particolare della sanità), la sostenibilità ambientale e il sostegno alle piccole e medie imprese.

Questi elementi combinati fra loro hanno determinato l’esito, apparentemente inaspettato, della vittoria del centrosinistra in Umbria.  Lo si può considerare un segnale di più generale indebolimento del centrodestra? Probabilmente sì, almeno nel senso che la capacità attrattiva dello schieramento si è plafonata, e che d’ora in poi le partite elettorali si giocheranno sui risultati ottenuti e sui progetti per il futuro, più che sulla semplice adesione emozionale o valoriale all’uno o all’altro schieramento.