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Politica
Elezioni Roma, Gasparri: "Calenda? Panna montata. Ci siamo noi e la sinistra"

di Alessio Garofoli

Fervono le grandi manovre in vista delle prossime elezioni comunali a Roma, spostate a ottobre. Per ora però fervono soprattutto altrove, perché il centrodestra che ha i sondaggi col vento in poppa è fermo. Ma il commissario cittadino di Forza Italia Maurizio Gasparri ostenta sicurezza: "Il ballottaggio sarà tra noi e la sinistra, lo sanno tutti. Calenda? E' panna montata".

Senatore, come mai non avete un candidato? Che succede?

(Ride). Succede che non abbiamo ancora trovato un'intesa, altrimenti lo avremmo. C'è ancora tempo, si vota a ottobre come li sa, e io stesso ho sollecitato più volte la coalizione a trovare un accordo. L'importante è non dividersi e trovare una soluzione di serie A. Ci sono ipotesi note che sono sul tappeto.

E la prima è Bertolaso, che però più volte si è tirato indietro.

Questo lo dice lei, poi si vedrà.

Ma non è che Bertolaso si è legato al dito il voltafaccia di Salvini del 2016?

Ma guardi... noi stiamo tenendo unita la coalizione. Abbiamo fatto le nostre proposte, evitando di buttare benzina sul fuoco delle polemiche. L'importante è che ci sia la consapevolezza che serve una candidatura di serie A, o politica o civica. Noi siamo scettici su candidature improvvisate, invenzioni, persone non sufficientemente conosciute.

Si riferisce ai nomi proposti da Fdi?

No, sto parlando di lei. Lei sarà una bravissima persona ma non si può candidare.

Io non mi candido infatti.

Riguarda tutti, riguarda anche lei.

Ma mentre voi discutete candidati in campo ce ne sono già. E i sondaggi già misurano Raggi, Calenda, e anche Gualtieri e Zingaretti. Non è che temporeggiando perderete il treno?

I sondaggi sono sondaggi, non si sa ancora quali sono i candidati, quindi sondare cosa?

Ha letto Calenda che dice che Bertolaso farebbe la fine di Marino?

Calenda cerca pubblicità, sapendo che non farà mai il sindaco di Roma, quindi... Non intendo fare pubblicità a Calenda attaccandolo o criticandolo. Ci sarà un ballottaggio tra il candidato della sinistra e il candidato del centrodestra, questo lo sanno tutti. E il ballottaggio non sarà una banalità, per questo il centrodestra deve avere un candidato forte e competitivo. Calenda cerchi pure la sua visibilità, tanto il ballottaggio non lo riguarda. E anche la Raggi non andrà da nessuna parte. Questo è lo scenario. Il resto è poesia, panna montata, quello, quell'altro, autocandidature... fesserie.

Che ne pensa della protesta degli ambulanti che hanno bloccato il Gra?

Hanno ragione perché la Raggi ha trattato la vicenda in maniera assurda. Poi ovviamente alcune cose non vanno bene, il blocco del Grande raccordo anulare non è una scelta che si possa condividere ma la colpa è della Raggi che ha fatto delle ordinanze cervellotiche, in contrasto con le leggi nazionali. Quando uno che ha un ruolo istituzionale prende decisioni cervellotiche innesca un disordine: il blocco del raccordo è colpa della Raggi e delle sue decisioni fuori dalla realtà, dallo logica, dal diritto. Ma tanto la Raggi tra poco se ne va.

Però la legge nazionale che lei cita quando entra in contrasto con una direttiva Ue (la Bolkestein, in questo caso) soccombe.

Ma guardi, non soccombe, non soccombe niente. L'Europa se non è d'accordo attiva una procedura d'infrazione, che è come un processo: quando finisce il processo si vede chi ha ragione e chi ha torto. Non c'è la disapplicazione, è una cosa molto opinabile.

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