Ultimi sentiment: paura Pd, ottimismo M5S, ansia Forza Italia
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Ormai ci siamo. La campagna elettorale è alle sgoccioli, domenica si vota dalle ore 7 alle ore 23. L'incognita principale è l'affluenza alle urne. La disaffezione nei confronti della politica potrebbe portare a un'astensione record, addirittura pari o superiore al 40 per cento. E tutto sommato Matteo Renzi non sarebbe nemmeno così triste. Infatti - stando ai calcoli del Pd - con una partecipazione inferiore al 60% i democratici potrebbero risultare prima forza sopra il 30%. Anche se la preoccupazione per un eventuale sorpasso del Movimento 5 Stelle permane e forse è perfino cresciuta nelle ultime. Tanto che il premier ha detto chiaramente che non si dimetterà qualunque sia il responso delle urne.
Ottimismo tra i parlamentari pentastellati, che sentono la vittoria a portata di mano, grazie soprattutto al Sud. Se al Nazareno e a Palazzo Chigi l'aria non è delle migliori, ad Arcore le cose vanno addirittura peggio. Silvio Berlusconi teme di non riuscire questa volta a risollevarsi e ha paura che Forza Italia resti nettamente sotto il 20%, anche per la forza (dicono gli azzurri) di Lega Nord e in misura inferiore di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale. Preoccupazione anche nel quartier generale di Ncd e Udc. Alfano potrebbe restare dietro Salvini e superare di poco lo sbarramento del 4%, fallendo nell'obiettivo di costruire una forza moderata consideravole alternativa a Forza Italia.