FdI: "Berlino insegna, perde il Centrodestra che fa inciuci con la sinistra"
Carlo Fidanza, responsabile Esteri di Fratelli d’Italia e Capodelegazione al Parlamento Ue, commenta con Affaritaliani.it l'esito delle elezioni in Germania
Carlo Fidanza, responsabile Esteri di Fratelli d’Italia e Capodelegazione al Parlamento Ue, è attento osservatore e protagonista delle dinamiche politiche europee. Una sorta di uomo ombra di Giorgia Meloni per tutto ciò che riguarda i rapporti internazionali.
L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Allora Fidanza come giudica il risultato elettorale tedesco da una prospettiva italiana?
In Germania il dopo Merkel inizia nella massima incertezza. Sentiamo parlare di “vittoria dell’europeismo e sconfitta del sovranismo” ma non era questa la vera partita. Ciò che conterà di più per l’Italia sarà l’atteggiamento del prossimo governo tedesco sulla riforma delle regole Ue sul debito. Accantonare definitivamente la stagione dell’austerità, riformare il Patto di stabilità per dare più spazio alla crescita e non strangolare nazioni indebitate come l’Italia che nei prossimi anni saranno chiamate a ripagare una mole di debito pubblico mai raggiunto prima. Sarà questa lavera partita.
Non si sa ancora di preciso chi costituirá il governo ma possiamo già ora trarre alcune lezioni utili anche all’Italia?
Si certo. In primo luogo si conferma ancora una volta che un sistema politico ed elettorale a forte impronta proporzionale non da maggioranze chiare e consegna alle trattative estenuanti tra i segretari dei partiti la scelta su chi deve governare. Chi in Italia pensa di riportarci a quella stagione si assume la responsabilità di continuare la paralisi italiana.In secondo luogo, le forze di centrodestra che governano troppo a lungo con la sinistra finiscono per snaturarsi, perdendo la propria identità e tantissimi voti. Questo dato sia da monito a chi da noi sta sostenendo la maggioranza di Draghi. Per il bene del centrodestra ci auguriamo che non accada ma è un rischio da non sottovalutare.
Qual è l’alternativa?
Un sistema maggioritario che consenta ai cittadini di scegliere maggioranze chiare e coese e di sapere la sera stessa delle elezioni chi governerà. E un sano bipolarismo che ponga fine a questa stagione di alleanze innaturali con un centrodestra forte e radicalmente alternativo alla sinistra. Da questo punto di vista l’Italia potrà rappresentare un modello.
È uno schema che si può riprodurre anche in Europa?
E' il nostro auspicio ed è l’impegno di Giorgia Meloni come leader del partito dei Conservatori europei. L’annacquamento dei popolari e la chiusura al dialogo con le destre ha portato al prevalere delle sinistre, post-comuniste, liberal o ultra-ambientaliste, nell’agenda politica dell’Ue e nei governi di tutta l’Europa occidentale.
In Germania la sinistra radicale lotta per la sopravvivenza ma anche la destra radicale di Afd non è andata molto bene. Quindi è vero che si vince al centro?
I socialdemocratici e i Verdi hanno dragato buona parte del consenso della Linke. Afd invece regge bene, ha consolidato uno zoccolo duro del 10-11% nonostante la demonizzazione costante e nei länder dell’Est è il secondo partito. Consegnare all’irrilevanza milioni di voti di tedeschi perbene - non certo milioni di pericolosi neonazisti - che potrebbero essere decisivi per evitare una deriva a sinistra è un peccato. Mi auguro che Afd avvii un suo processo di evoluzione, liberandosi di qualche residua sacca di estremismo e rendendosi alleabile con il centrodestra moderato. Che però, da parte sua, dovrebbe accogliere favorevolmente un eventuale percorso del genere e far cadere il muro verso destra. Ora sembra fantapolitica ma, soprattutto se dovesse prevalere l’ipotesi di un governo a semaforo (socialdemocratici, verdi e liberali), si renderebbe una strada necessaria. Lunga ma necessaria. Staremo a vedere.
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