Così Fitto ha convinto Berlusconi. Europee, pace armata in Forza Italia
Raffaele Fitto ha vinto la sua battaglia personale. E con lui chi ha un'idea di un partito vecchio stile, ma che in Puglia e nel Sud consente di ottenere molti voti. L'ufficio di presidenza di Forza Italia dopo due ore e mezza di discussione ha votato la proposta dell'ex ministro poi fatta propria da Silvio Berlusconi di consentire a chi è parlamentare a Roma di potersi candidare per Strasburgo, con l'impegno a dimettersi da Camera e Senato una volta eletti il 25 maggio. Questa conclusione non era scontata all'inizio dell'incontro, perché con "il prologo" di Berlusconi è stata posta la questione di come presentarsi all'appuntamento elettorale con liste forti. Due le ipotesi poste poi al voto: aprire le liste a tutti, senza paletti; candidare solo chi rassegna le dimissioni da parlamentare nazionale, ma preventivamente. E' stato a quel punto che Fitto ha preso la parola per ribadire: lealtà al partito, impegno per renderlo sempre più forte e autorevole anche candidandosi alle Europee con l'impegno a dimettersi secondo le regole, cioè una volta eletti. Fitto ha usato l'arma dell'ironia, paragonando Grillo e al M5S a chi ha posto paletti preventivi alla sua candidatura e ha anche osservato che le rigide regole per le candidature invocate da qualcuno non valevano per le elezioni politiche. Quindi la conclusione: "Le liste si presentano il 15 aprile? Le mie dimissioni caro Berlusconi, le avrai sul tavolo il 17, non aspetterò di essere eletto per optare per l'uno o l'altro incarico". Tutti d'accordo, alla fine, con la sostanza del ragionamento del deputato pugliese, ma con alcuni distinguo. Quando Berlusconi ha ripreso la parola per concludere la riunione ha modificato la posizione iniziale: le dimissioni non saranno preventive, ma successive all'elezione. Oltre Fitto, capolista, in lista i campani Paolo Russo e Mara Carfagna per la circoscrizione meridionale.