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Politica
Elezioni, Paragone (Italexit): "E' il tempo della vendetta politica"
Gianluigi Paragone

Verso le elezioni/ Intervista a Gianluigi Paragone, Italexit


"Stiamo preparando le liste elettorali con tantissime sorprese positive e con tante persone che hanno aderito al nostro progetto. Quando presenteremo i nomi resterete sorprese". Lo afferma ad Affaritaliani.it il leader di Italexit Gianluigi Paragone parlando delle elezioni del 25 settembre. "Saremo presenti in tutta Italia sia nei collegi plurinominali sia in quelli uninominali".

Obiettivo superare il 3% per entrare in Parlamento. Sicuro di farcela?". Sì, quando si va in battaglia lo si fa per vincere e fare risultato, partecipare non mi basta. Punto a un risultato dal 4% in su, ed è un risultato alla nostra portata. E' giunto il tempo della vendetta politica. Noto che qualcuno nel Centrodestra è pronto a rifare strane promesse come l'abolizione del Green Pass o dell'obbligo vaccinale, peccato che al governo quelle misure le hanno votate provocando sofferenza a molte persone. Tantissimi italiani hanno ricevuto la lettera dall'Agenzia delle Entrate con la multa da pagare e tanti altri si sono vaccinati pur non volendolo solo per andare a lavorare e ora stanno male. Me lo ricordo quello che metteva le felpe no euro e poi ha governato con Draghi nel segno dell'Europa e della Nato. Basta con le promesse infinite come la Flat Tax, il no all'obbligo vaccinale e al Green Pass. Se stanno arrivando le multe è colpa di quei vigliacchi che hanno votato questi provvedimenti".

Insomma, mi pare chiaro... nessuna alleanza con il Centrodestra... "Noi andiamo da soli. Ci siamo rotti le balle dei bugiardi. Devono solo chiedere scusa e non è detto che avranno il nostro perdono. Lo ripeto, il 25 settembre si consumerà la nostra vendetta politica". Meloni però è stata all'opposizione di Draghi... "Era all'opposizione ma adesso sta nel Centrodestra. Con Fratelli d'Italia abbiamo fatto alcune cose insieme come la mozione di sfiducia al ministro Speranza, invece su quella contro Lamorgese purtroppo non abbiamo trovato le firme necessarie".

Italexit da sola contro tutti... "Chi ha fatto opposizione convintamente non può che presentarsi da solo. Non abbiamo nulla a che fare con le persone che hanno fatto del male agli italiani e che hanno raccontato un sacco di balle. Non possiamo dimenticare che il presidente del Consiglio ha detto in conferenza stampa che chi non si vaccina muore e fa morire gli altri, qualcosa di inaccettabile che non si può dimenticare. E questo premier - prosegue Paragone - aveva come ministro della Salute il signor Speranza, sostenuto anche da Lega e Forza Italia. Per non dire del ministro Lamorgese che si rifiuta persino di incontrarmi. Con le loro balle hanno spaventato il Paese e messo la paura addosso agli italiani. Una paura falsa. Ieri abbiamo ricordato il professor Montagnier che era venuto proprio a una manifestazione di Italexit riconoscendo coraggiosamente lo spirito delle nostre battaglie".

Perché non avete fatto un'alleanza con Italia Sovrana e Popolare, della quale fa parte Marcio Rizzo, visto che su molti temi la pensate allo stesso modo? "Per una regola molto semplice. Oggi la media dei sondaggi ci dà al 3%, alcuni al 4, e siamo all'inizio della corsa elettorale. Dovrei far sparire il mio simbolo che come minimo già oggi ci dà il 3%? Mica ho scritto scemo sulla fronte. La cosa migliore è che ognuno corra da solo e pesi il suo consenso. Auguro tutto il bene agli amici di Italia Sovrana e Popolare, gli avversari per me non sono loro. Meglio diversificare. L'importante sarà essere compatti dopo dai banchi dell'opposizione, chiunque andrà al governo. Tanto il prossimo esecutivo dovrà per forza essere in continuità con Draghi e con quanto fatto finora". E infine l'affondo. "Stanno facendo di tutto per far fuori dalle elezioni le forze anti-sistema, sono di un'anti-democraticità che fa davvero paura. Il presidente della Repubblica e il ministro dell'Interno non stanno dicendo nulla sulla raccolta firme ad agosto. Parlino, dimostrino che viviamo in democrazia e non nella loro dittatura tecnocratica. Non si può negare ad alcuni partiti di giocare la partita, per me questa non è democrazia", conclude il leader di Italexit.

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