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Eni: avviata una trattativa con GIP per la cessione del 49,99% di Eni CCUS Holding
L'accordo segna un passo importante nella costruzione di una piattaforma avanzata dedicata alla decarbonizzazione dei settori industriali cosiddetti “hard-to-abate”

Eni, trattativa esclusiva con GIP per la cessione del 49,99% di Eni CCUS Holding: nasce una nuova alleanza per la decarbonizzazione industriale
Eni ha avviato una trattativa esclusiva con Global Infrastructure Partners (GIP), investitore globale leader nel settore delle infrastrutture parte del gruppo BlackRock, per la cessione di una quota pari al 49,99% di Eni CCUS Holding. La società, attiva nel campo della Carbon Capture, Utilization and Storage (CCUS), rappresenta uno dei principali operatori europei in un settore strategico per la transizione energetica.
L'accordo segna un passo importante nella costruzione di una piattaforma avanzata dedicata alla decarbonizzazione dei settori industriali cosiddetti “hard-to-abate”, ovvero difficili da elettrificare e con elevate emissioni residue. Attraverso la tecnologia CCUS, considerata una delle soluzioni più efficienti e sicure per la riduzione delle emissioni di CO₂, Eni intende accelerare il proprio impegno verso un'economia a basse emissioni di carbonio. La società Eni CCUS Holding include già al suo attivo progetti di rilievo internazionale come Hynet e Bacton nel Regno Unito e L10 nei Paesi Bassi. Inoltre, ha acquisito il diritto di includere il futuro progetto di Ravenna, subordinato all’evoluzione del contesto normativo e di mercato. In prospettiva, ulteriori iniziative potranno essere sviluppate per ampliare la portata della piattaforma.
Oltre all’acquisizione iniziale della quota di minoranza, GIP si impegna a sostenere gli investimenti futuri necessari alla realizzazione e crescita dei progetti CCUS in portafoglio. La selezione del partner è avvenuta attraverso un processo competitivo che ha coinvolto attori internazionali di primo piano, confermando il forte interesse del mercato per il modello industriale e le prospettive di sviluppo della società. Questa operazione rientra nella strategia di Eni basata sul cosiddetto “modello satellitare”, che punta ad attrarre capitale strategico per le sue nuove attività a basso impatto ambientale, massimizzando il valore generato e garantendo risorse per la loro espansione.
Con questa mossa, Eni consolida il proprio ruolo da protagonista nella transizione energetica, promuovendo una decarbonizzazione concreta e su scala industriale. La tecnologia CCS, ormai matura e affidabile, rappresenta una delle leve fondamentali per accompagnare i settori industriali più energivori verso un futuro più sostenibile.