"Governo e opposizione inadeguati. Ma a Conte non ci sono alternative"
Intervista di Affaritaliani.it a Emanuele Macaluso, classe 1924, ex dirigente del Partito Comunista Italiano e volto storico della sinistra
Come valuta la risposta che sta arrivando dalla politica, governo e opposizione, alla gravissima crisi sanitaria, economica e sociale legata alla seconda ondata del Covid-19?
"Il punto principale è lo scarto tra i problemi sorti con il coronavirus e la qualità del personale che esprime oggi la politica e che governa il Paese".
Servirebbe un'unità nazionale?
"Che sia necessaria una maggiore coesione tra le forze politiche non c'è alcun dubbio, ma occorre tener presente dell'inadeguatezza dei partiti rispetto ai gravi e terribili problemi che sono sorti con la pandemia, anche e soprattutto a livello economico e sociale. Gurdiamo ad esempio a quello che è successo a Torino e Napoli, bisogna stare molto attenti".
Ovvero?
"Le forze politiche non sono in grado di esercitare un controllo sociale capace di tenere la situazione sotto controllo, a mio avviso tutto ciò è estremamente preoccupante".
La responsabilità è soprattutto del governo?
"Vedo in particolare una forte debolezza del governo, ma anche le forze politiche di opposizione non mi sembrano attrezzate e adeguate per affrontare i problemi che si stanno ponendo nel Paese".
Qual è la principale responsabilità dei partiti?
"Serve qualcosa in più rispetto a quello che stanno facendo, anche da parte del Pd. E' essenziale per il governo e per i partiti avere un rapporto diretto con la società al fine di guidarla verso proteste giuste e necessarie, ma che devono restare all'interno della legalità e della democrazia".
Come si è mosso il presidente Giuseppe Conte in questi mesi e in queste settimane?
"Nella vita, e quindi anche in politica, bisogna sempre essere realisti. Al momento non mi pare ci sia un'alternativa, che tra l'altro nessuno pone, nemmeno la destra. Il problema è un maggior impegno delle forze politiche nella società. Ritengo ad esempio che il Pd, se vuole ancora chiamarsi partito di sinistra e di popolo, debba avere un rapporto più incisivo con il malessere sociale per instradare le proteste verso forme democratiche e non di ribellione".
Un governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi?
"Draghi è una persona di grande spessore, a livello italiano ed europeo e nutro una grande stima per lui. Il problema è se ci sono le condizioni per andare a una solizione di questo tipo e non mi pare che ci siano. Insisto, sono i partiti e non solo il governo che devono prendere in mano la situazione, in tutti i modi e in tutte le zone del Paese. Vedo una profonda inadeguatezza del governo e in generale di tutte le forme politiche".
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