Politica
Governo, Feltri implacabile: "Di Maio pistolino voleva sodomizzare Salvini"
Vittorio Feltri deplora lo stallo e spara a zero su Di Maio e i 5 stelle, ma non risparmia Renzi, Fico, Martina e Berlusconi...
Il governo ancora non si fa e i partiti continuano i loro balletti, i loro veti incrociati, le loro inversioni a U, specie il M5s. Ed è proprio contro i grillini e Luigi Di Maio in particolare che si scaglia Vittorio Feltri, direttore di Libero, in un editoriale al vetriolo. Ma non risparmia frecciate a Maurizio Martina, a Roberto Fico, Matteo Renzi, a Silvio Berlusconi e anche a Sergio Mattarella.
"Abbiamo votato due mesi fa e ancora non sappiamo di che morte morire" così esordisce Feltri. "Personalmente da oltre un anno ho ripetuto fino alla noia che dopo il fallimento del referendum renziano sarebbe stato peggio che prima. Prediche inutili. In quel dicembre andammo ai seggi con l'intento di far secco Matteo Renzi accusato di essere un bullo e anche un po' pirla. Ci riuscimmo alla grande costringendolo a sloggiare da Palazzo Chigi, sostituendolo con Gentiloni. Sai che affare. Eravamo persuasi, una volta eliminato l'odiato premier fiorentino, di poter votare subito e di vivere felici e contenti. Col cacchio".
"Abbiamo giubilato un presidente del Consiglio" continua il direttore, "e ci ritroviamo tra le palle Di Maio, un pistolino senza qualità benché ricco di arroganza partenopea. Da spararsi. Costui, dopo aver tentato di sodomizzare Salvini, ha provato a fare altrettanto con il Pd, perfino Martina, che è un due di briscola, non si è fatto fottere. D'altronde nemmeno il dem più scemo accetterebbe di reggere la coda ai pentastellati che, poveri illusi, puntano a governare pur essendo privi di senso dello Stato nonché di senso comune. Di Maio quindi è out".
Dopodiché se la prende con il collega di Di Maio, nonché presidente della Camera, Roberto Fico. "Non paga i contributi alla serva e ha rimediato una figura di letame, gli conviene scomparire".
Quindi si scaglia contro la proposta di Silvio Berlusconi di un governo di minoranza, proposta che a suo dire "sembra cretina, dato che nelle democrazie prevalgono le maggioranze, eppure sarà fatalmente presa in considerazione da Mattarella, il quale gioca con le carte che ha in mano, e trattasi di scartine".
Feltri prospetta un governo presieduto da un "tecnico sbiadito", e indica almeno un'occasione di giubilo, alludendo alla direzione Pd, con un'ultima frecciata al M5s: "L'unico motivo di consolazione è che la sinistra si è tolta i grillini dalla testa. Il giorno 3 maggio i democratici terranno la propria direzione. Saranno chiamati a studiare la maniera per mandare in culo gli storditi del Movimento 5 Stelle. Glielo dicano in inglese, è più chic ma lo capiranno lo stesso che non li sopportiamo".
Auliche "carinerie", quelle di Feltri, che faranno senz'altro piacere agli sportivissimi grillini, noti proprio - visto che si citano gli inglesi - per il loro aplomb britannico.