Governo, 'short list' di 5 Stelle e Pd. Un donna grillina ci sarà. I nomi

Dopo le consultazioni, oggi per Mario Draghi è il giorno decisivo per tirare le somme sul programma, ma anche sulla lista dei ministri da portare al Capo dello Stato. Sul risiko dei nomi c’è ancora tanta nebbia. Il presidente incaricato è, infatti, molto riservato e ha fatto capire che deciderà in autonomia con Mattarella. Eppure si ricorrono voci non confermate su possibili short list che i partiti avrebbero preparto o stanno limando. Naturalmente, non è ancora chiaro quante caselle ministeriali saranno riservate alla politica e quindi le rose di nomi contemplerebbero anche caselle di sottobosco governativo. Nel caso del M5s, partito di maggioranza relativa, si immagina che le poltrone da ministro possano oscillare tra due e tre. Il posto per Luigi Di Maio, a quanto apprende Affaritaliani, sarebbe assicurato. Accanto a lui, qualcuno tra le fila Cinque stelle sogna ancora Giuseppe Conte, ma è più facile che la seconda casella venga occupata da un contiano come Stefano Patuanelli.

Sul terzo nome, invece, in casa M5s, si è posto il problema della quota rosa. Una donna pentastellata al governo, insomma, dovrebbe esserci. E questo vale anche qualora alla fine i posti da ministro fossero solo due. Sempre che Draghi opti per una composizione della sua squadra con un prefetto equilibrio di genere. Da varie fonti M5s sembra che in pole position ci sia il ministro uscente per la Pa Fabiana Dadone. Viene considerata, come raccontano ad Affari, “una figura affidabile e non divisiva sia nel Movimento e sia nel rapporto con le altre forze politiche”. Al contrario, dicono sempre al nostro giornale, di altre pentastellate, pur entrate nel novero di una probabile nuova compagine governativa. Secondo le stesse fonti, per esempio, il nome Carla Ruocco che pure sta circolando in queste ore sarebbe stato scartato: “Non possiamo permetterci di lasciare scoperta la casella della presidenza della commissione d’inchiesta sulle Banche, soprattutto se dovessimo entrare in un governo Draghi”. Nella ridda di nomi che si rincorrono non manca neppure quello di Paola Pisano, ministro uscente dell’Innovazione. Anche se un insider spiega: “Non è una Cinque stelle doc e paga la sua vicinanza a Casaleggio che, in questo momento, è inviso a gran parte del Movimento”. Più divisive, invece, le figure di Lucia Azzolina e Nunzia Catalfo. La prima risulterebbe decisamente indigesta ad altri due soci di maggioranza come Renzi e Salvini, mentre la seconda, raccontano, “per alcuni paga il suo rapporto troppo stretto coi sindacati confederali e in particolare con lla Cgil”.

A via del Nazareno, invece, i nomi che circolano sono al momento tutti al maschile. Si era vociferato di Roberta Pinotti e di Debora Serracchiani nelle passate settimane, ma ora il cerchio sembra essersi ristretto al vicesegretario dem Andra Orlando e ai ministri uscenti Dario Franceschini e Lorenzo Guerini. Quasi certa, infatti, la non partecipazione del segretario Zingaretti per evitare un’eventuale photo opportunity a Palazzo Chigi con il leader della Lega Salvini.