Grillo divide la comunità ebraica di Roma. Via otto consiglieri
Non si smorza la polemica all'interno della comunita' ebraica di Roma dopo l'intervista del presidente Riccardo Pacifici al quotidiano israeliano 'Hareetz' sui timori per il radicamento in Italia di posizioni antisemite a causa della diffusione, peraltro tollerata, di "commenti xenofobi e razzisti" sul blog di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle. Una "strategia di comunicazione" particolarmente "grave e intempestiva in questo delicato momento della vita pubblica italiana", tale da spingere alle dimissioni dalla 'giunta di coalizione' i due rappresentanti della lista di sinistra Hazack Guido Coen e Giacomo Moscati e della riconsegna delle deleghe con incarichi esterni da parte di altri sei. La lettera di dimissioni, inviata la scorsa settimana, e' stata resa pubblica oggi.
I consiglieri dimissionari ribadiscono "il loro dissenso nei confronti della strategia di comunicazione e della metodologia decisionale attuate dal presidente in carica della CER, Riccardo Pacifici. Particolarmente grave e intempestivo, in questo delicato momento della vita pubblica italiana, e' l'ultimo episodio, la sua intervista rilasciata ad Haaretz e appresa dai consiglieri solo attraverso i mass media, anche se in parte esprime preoccupazioni condivisibili". Far parte di una Giunta di coalizione vuol dire, per Hazack, "condividere le modalita' di comunicazione delle opinioni e delle preoccupazioni degli ebrei romani, che devono essere sempre concordate".
"L'indubbia tolleranza da parte del Movimento Cinque Stelle sulla presenza di commenti sul suo blog di affermazioni antisemite, razziste e xenofobe ci deve spingere tutti a vigilare su questi fenomeni - scrivono i dimissionari - siamo in disaccordo con l'allarmismo strategico del presidente circa l'emergenza di lasciare il nostro Paese, e lo abbiamo ribadito fin dalla sua prima esternazione in proposito, un anno fa. Non e' corretto strumentalizzare le recenti aliot, che sono in maggioranza legate alla contingenza economica". La missiva porta la firma di Massimo Bassan, Guido Coen, Victor Magiar, Giacomo Moscati, Livia Ottolenghi, Emanuele Pace, Dora Piperno, Serena Terracina.