Grillo, minacce di morte ai politici sulla sua pagina Facebook
Insulti di ogni tipo e minacce di morte sulla pagina Facebook di Beppe Grillo ai danni di Titti di Salvo (Sel) e Andrea Romano (Scelta Civica). "Dovete bruciare vivi". "Distruggeteli, li dovete schiacciare come vermi", "piuttosto dovete andare a...o voi e le vostre famiglie.... dovete solo che morireeeeee", è il tenore di alcuni post.
RABBIA E ODIO - A causare questo interrotto fiume di attacchi un video postato dal leader del M5S dei due deputati mentre in un discorso in aula si oppongono alla proposta dei Cinque Stelle di prolungare i lavori parlamentari più del previsto e, anzi, chiedono di accelerare il dibattito per poter raggiungere prima i propri familiari per le feste. Sotto, il commento di Grillo che scrive "Avevano paura che il M5S li facesse lavorare durante le feste! Guardate come reagiscono questi parlamentari pagati dai cittadini. Massima diffusione! Tutti devono sapere!". L’iniziativa ha suscitato l’odio e lo sdegno di molti utenti che hanno scelto la pagina di Grillo per manifestare la loro rabbia: "Siete de barboni, noi che siamo qua a lavorare anche la notte di Natale per due lire e voi poverini volete tornare prima a casa". E ancora: "Il Natale a nostre spese e noi martoriati da questi inutili e corrotti fancazzisti".
IL CONTRODISCORSO DI CAPODANNO - E intanto Beppe Grillo sfiderà Giorgio Napolitano con un suo personale discorso di fine anno. Il leader del M5S sul suo profilo Facebook, infatti, ha invitato tutti a condividere l'evento. "Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo - si legge - sarà trasmesso sul blog alle ore 20.30 di martedì 31 dicembre", in concomitanza con quello del Capo dello Stato. "Non perdere questo appuntamento - continua -. Avvisa tutti i tuoi amici e parenti. In alto i cuori!".
"Contro web tax faremo ricorso in Ue" - La web tax "è contraria al diritto comunitario" e dunque il M5S farà ricorso, ha poi annunciato Grillo secondo il quale "la Ue multerà l'Italia e ci costringerà a toglierla". Per il leader dei 5 Stelle la tassa, che obbligherà le aziende italiane a non comprare più pubblicità da siti visualizzati in Italia se non hanno partita Iva italiana, non risolve il problema reale che intenderebbe invece affrontare.