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Politica
Grillo torna al vaffa contro G7-Biden: "Sulla Cina proclami da Guerra Fredda"

Dal blog di Beppe Grillo arriva un attacco al G7 e al suo rifarsi a "valori occidentali stanchi", un richiamo "patetico", che si rifà ai tempi della Guerra Fredda, nascondendo il fatto che gli alleati attuali degli Stati Uniti lo sono "ob torto collo", e gli Usa stigmatizzano comportamenti che hanno avuto loro stessi in passato, ma ora non vanno più bene perché ad averli sono i loro "nemici". 

"Negli ultimi due giorni abbiamo assistito ad una parata ideologica come non se ne vedevano dalla caduta del muro di Berlino. Il #G7 prima e la riunione della #Nato poi hanno colto l'occasione per sparare a palle incatenate contro il "nemico": con questo tweet Beppe Grillo presenta sui social l'articolo del docente e accademico Andrea Zhok, pubblicato sul blog del Garante del M5S.

"Il messaggio veicolato dai leader occidentali - capitanati dal "mite" Biden è che ci siamo "noi", l'Occidente, e poi ci sono "loro", gli "altri", dalla cui aggressività ci dobbiamo difendere e che minacciano "i nostri valori". A piu' riprese, vari leader, dal segretario della Nato Stoltenberg al presidente Draghi hanno ripreso questo punto: "dobbiamo difendere i nostri valori", si legge nell'articolo pubblicato sul blog di Grillo, nel quale si osserva: "Il modello argomentativo è quello sperimentato della "guerra fredda", dove i popoli occidentali erano chiamati a difendere la propria identità valoriale di fronte agli attacchi del perfido nemico trinariciuto. Viene da scherzarci sopra, però davanti ad un appello identitario a base valoriale per la difesa dal nemico è opportuno drizzare le orecchie".

Solo che questa volta l’appello ai “nostri valori deve rimanere necessariamente assai nel vago. E’ importante che si eviti di entrare nei dettagli, perché mettersi a soppesare troppo da vicino quali sarebbero i nostri valori da difendere potrebbe risultare imbarazzante".

Appare chiaro, continua il Blog "come Russia e Cina stiano facendo esattamente ciò che hanno fatto in modo incontrastato gli Usa dal 1945 in poi: stanno usando la propria potenza militare (Russia) e la propria potenza commerciale (Cina) per ampliare la propria sfera d’influenza". Solo che finché "erano gli Usa ad andare in giro nel mondo a guerreggiare in casa altrui per ottenere rovesciamenti di regime, quello era un impegno idealista per la difesa della libertà. Quando lo fa la Russia verso i paesi del suo vecchio impero, questo è feroce imperialismo militare".

Finché erano gli Usa a "estendere il proprio potere a colpi di accordi commerciali e flussi di capitale strategici, quella era l’apoteosi del libero commercio. Quando lo fa la Cina, questo è perfido imperialismo economico".

Il punto è, chiosa il commento, che "il richiamo ai nostri valori è ancora più insidioso, perché mai come oggi questo appello suona stanco e disperato".

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