I grillini invadono Piazza San Giovanni per il comizio finale di Beppe Grillo
Piazza gremita, malgrado il maltempo. Dinanzi alla chiesa di San Giovanni in Laterano è stato allestito il palco, mentre in strada sono presenti vari gazebo dove è possibile acquistare gadget del movimento, prendere informazioni sul programma e conoscere i candidati. In occasione della manifestazione la questura ha ordinato la chiusura della stazione San Giovanni della metro A.
Momenti di tensione a piazza San Giovanni tra lo staff del Movimento 5 Stelle e alcuni giornalisti e fotografi italiani cui è stato negato l'accesso sotto al palco dove Beppe Grillo ha deciso di tenere il comizio di chiusura della campagna elettorale.
Alcuni giornalisti hanno insistito per entrare nello spazio riservato solamente alla stampa straniera e a Sky Tg24, e tra spintoni e urla lo staff dei grillini ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. In particolare un cronista dell'agenzia Italpress Vasco Pirri è stato trattenuto per diversi minuti dalla polizia.
L'"istrione" Grillo non vuole i giornalisti italiani perché teme che potrebbero fargli "domande scomode. Lo ha sostenuto in precedenza il segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi. "L'ennesima intemerata di Grillo contro i giornalisti - dice commentando la decisione del leader 5 Stelle di tenere lontani dal backstage del palco di San Giovanni i cronisti italiani - meriterebbe di essere fatta cadere in silenzio. Ma di fronte alla nuova provocazione di un personaggio istrionico e da baraccone non possiamo non rilevare una linea antidemocratica e irresponsabile che non ci tapperà la bocca".
"Quando si nega ai giornalisti italiani e li insulta, accettando solo quelli stranieri, rivela solo - prosegue Siddi - i propri nervi scoperti. E' l'unico personaggio che si propone leader nell'irresponsabilità più totale, non essendo candidato alle elezioni né essendo titolato a ricevere incarichi pubblici. Non vuole giornalisti italiani perché potrebbero fargli domande scomode. Questo va ricordato sempre, anche quando raccoglie intorno a sé grandi folle come risulta naturale per chi è un artista istrionico e, quindi, sempre più da baraccone".