Il referendum dei ricchi dove "spuntano" anche i poveri - Affaritaliani.it

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Il referendum dei ricchi dove "spuntano" anche i poveri

Sorpresa: fuori dai salotti delle città cresce il numero di elettori (presumibilmente anche di centrosinistra) che hanno detto "no" alla cittadinanza in soli cinque anni. Qualcosa su cui riflettere. Il commento

di Fabio Massa

Il referendum dei ricchi dove "spuntano" anche i poveri

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Oggi si scopre, leggendo i giornali, una cosa - ci si perdoni l'ironia -  davvero incredibile, inaspettata e davvero sorprendente. Che di tutti i referendum quello che ha avuto più "no" in una consultazione alla quale generalmente partecipano quelli che vogliono votare "sì", è quello per ridurre il tempo per la cittadinanza da 10 a 5 anni. Il tema divide anche quelli che stanno a sinistra, dunque. Perché, seppur sbagliando, è un argomento che si lega al tema delle seconde generazioni, della sicurezza eccetera eccetera. E che cosa si legge dai dati, anche qui, sorprendendoci come per la scoperta dell'acqua calda? Che nei centri borghesi delle grandi città il sì è largamente prevalente, mentre nelle periferie, specie quelle più povere e abitate dagli immigrati di seconda generazione, dove la povertà è più evidente e dove di fatto esiste il problema, i "no" sono assai di più. 

Periferie: o si integrano o saranno sempre più il regno degli estremismi

Ma chi l'avrebbe mai detto che nei centri ricchi, ben presidiati dalle forze dell'ordine, dove la gente frequenta bei ristoranti e vive in case climatizzate e insonorizzate, è meno avvertito il tema della sicurezza? Davvero incredibile! Chi se lo sarebbe mai potuto immaginare? Forse è ora che si smetta di trattare le vicende da un punto di vista ideologico e si cominci ragionare da un punto di vista pratico: le periferie o saranno integrate (non represse: integrate) oppure saranno il regno degli estremismi e dell'astensionismo, saranno sempre più pancia e intestino del Paese, sempre più disilluse e radicalizzate, sempre più violente e ingiuste. E saranno preda del populismo, di qualunque colore, per l'esasperazione verso una politica che non affronta i problemi.