Ilaria Capua, la donna nella cabina di comando di Scelta Civica

Mario Monti era stato molto esplicito all’inizio della sua avventura politica. “L’Italia non è un paese per donne. Noi vogliamo che lo diventi”. E il professore, strutturando Scelta Civica, mette subito in pratica quello che aveva promesso.
Al vertice del movimento in procinto di diventare partito è stata nominata vice presidente Ilaria Capua (accanto all’altro vice Carlo Calenda, mentre vicepresidente vicario è stato nominato Andrea Riccardi), la virologa di fama internazionale, romana di nascita e padovana di adozione, cooptata da Monti con una telefonata il 6 gennaio scorso.
E’ un segnale importante, questo. Al di là delle pari opportunità e/o delle quote rosa. Monti, fin dall’inizio della sua salita in politica (e anche prima…) aveva più volte sottolineato l’urgenza di un nuovo modo di fare politica, di riformare vecchie prassi. Qualcosa che non poteva non passare da un maggiore coinvolgimento attivo delle donne. Comprese le new entry, come Ilaria Capua, emblema di quella eccellenza che, come la ricercatrice suole ripetere, si può anche conseguire “essendo donne, in Italia e lavorando in ambito pubblico”.
Per i neo eletti di Scelta Civica si è entrati nel vivo dell’agone politico. Nella riunione del 13 marzo si è discusso delle prospettive di governabilità del Paese: la lista Monti si è detta “a favore di un'ipotesi che permetta l'adesione di diverse forze politiche su precise riforme, sia dell'organizzazione politico istituzionale che del funzionamento dell'economia”.
E, nello specifico, la deputata Capua quali battaglie si propone di combattere a Montecitorio? “Sul brevissimo termine le mie priorità da parlamentare sono legate a far avere all’Italia un governo stabile e credibile che possa garantire la rimessa in moto del Paese. Stando fermi come siamo adesso in realtà perdiamo ancora terreno e non ce lo possiamo permettere. Sono stata chiamata da Mario Monti per contribuire alle politiche della ricerca, della sanità pubblica ma anche della competitività del sistema agroalimentare italiano che rappresenta una delle nostre più grandi risorse. Non tralascerò i temi relativi alle donne e, proprio come donna e mamma, mi impegnerò per le politiche di sostegno e valorizzazione del lavoro e del talento femminili”.