Migranti, arriva una nuova stretta in Europa. Così l’asse comunitario si stacca da Ursula e si sposta sempre più a Destra - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 12:24

Migranti, arriva una nuova stretta in Europa. Così l’asse comunitario si stacca da Ursula e si sposta sempre più a Destra

PPE sempre più allineato con ECR e Patrioti: la maggioranza “Giorgia” prende forma su migranti e dossier chiave

di Vincenzo Caccioppoli

 In Europa arriva una nuova stretta per i migranti 

La commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) del Parlamento europeo ha votato a favore dei due provvedimenti sulla lista dei Paesi sicuri d’origine a livello europeo e sulla revisione del concetto di Paese terzo sicuro. Entrambi i provvedimenti sono stati adottati con una maggioranza di centrodestra, che comprende il Partito popolare europeo, i Conservatori e riformisti europei, i Patrioti per l’Europa e l’Europa delle nazioni sovrane. La lista dei Paesi sicuri d’origine ha ricevuto 39 voti a favore, 25 contrari e 8 astenuti. Il provvedimento sul concetto di Paese terzo sicuro ha ricevuto 40 voti a favore e 32 contro.

Nonostante le lunghe contrattazioni per la formazione della nuova ‘maggioranza Ursula’ al Parlamento Ue, nel Partito Popolare Europeo, insomma questo voto mostra ancora una volta che ormai il partito popolare sembra sempre più orientato ad allinearsi ai partiti più vicini ideologicamente come l’Ecr e la destra dei Patriot. Un’aspirazione che si è di nuovo palesata appunto mercoledì pomeriggio, quando il presidente del Ppe ha compiuto un blitz in conferenza dei presidenti per chiedere l’annullamento della missione della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo (LIBE), programmata già da due mesi, in Italia.

Ormai in Europa si parla apertamente della formazione di una maggioranza “Giorgia” contrapposta a quella "Ursula" che ha guidato la scorsa legislatura, ma che fatica riproporsi anche in questa nuova. Per maggioranza Giorgia, si intende appunto quella che forma la maggioranza in Italia, formata da forze di centro e di destra, come quello che sta avvenendo sempre più spesso anche a Bruxelles.Tornando all'importante voto in commissione che riguardava la delicata questione dei paesi considerati sicuri, che ha visto proprio il nostro paese in prima fila, nella sua diatriba con i giudici che hanno contestato il decreto che decretava quali fossero da considerarsi paesi sicuri. La lista include Bangladesh, Colombia, Egitto, Kosovo, India, Marocco e Tunisia, oltre alle nazioni candidate all’ingresso nell’Unione, a meno che circostanze specifiche, come per esempio la violenza indiscriminata nel contesto di un conflitto armato, non indichino diversamente.

“Questa proposta – ha dichiarato Alessandro Ciriani, eurodeputato di FdI-Ecr relatore del provvedimento – rappresenta un passaggio cruciale per dotare l’Unione di regole più chiare coerenti e realmente applicabili nella gestione dei flussi migratori. L’obiettivo è fornire agli Stati membri strumenti adeguati che consentano decisioni rapide, senza mai venir meno al pieno rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi internazionali. Solo con norme credibili e applicabili potremo rafforzare la capacità dell’Europa di governare i flussi e tutelare i cittadini”, aggiunge.

“Il lavoro della Lega al Parlamento europeo è stato fondamentale per l’approvazione oggi, con maggioranza politica di centrodestra, della lista dei Paesi sicuri. Grazie alle nostre iniziative, l’immigrato illegale non potrà più avvalersi dell’effetto di sospensiva, per opporsi al suo trasferimento in uno Stato terzo”. Così in una nota congiunta, le eurodeputate della Lega, Susanna Ceccardi e Anna Maria Cisint.

Il co-presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini dí Fratelli d’Italia ricorda che “sarà inoltre possibile il trasferimento, oltre che verso i paesi di origine e transito dei migranti, anche verso quelli con cui esistono accordi. Una novità resa possibile nella votazione di oggi da parte della maggioranza di centrodestra, che si allarga ulteriormente con l’astensione di Renew”, conclude Procaccini.“Oggi in Commissione Libe una vergogna”, ha subito tuonato Ilaria Salis, eurodeputata di Left, su Instagram. “Queste norme, approvate con una maggioranza a destra, fanno parte di un pacchetto più ampio sulla migrazione che andrà di fatto a smantellare il diritto d’asilo in Europa, ponendo le basi per un piano di deportazione di massa sul modello di Trump”.

Il primo episodio di cedimento dell’annunciato e vergognoso secondo molti “cordone sanitario” imposto alle destre risale al settembre 2024, quando i Popolari hanno votato, facendo approvare la risoluzione, insieme ai Conservatori (Ecr), Patrioti e Sovranisti per riconoscere Edmundo González Urrutia come legittimo presidente del Venezuela, non riconoscendo quindi la vittoria di Nicolas Maduro. Un episodio che sancì la nascita di quella che venne ribattezzata ‘maggioranza Venezuela‘, la stessa che portò sempre Ppe ed Ecr a unirsi per candidare l’opposizione venezuelana al Premio Sakharov per la libertà di pensiero. Riconoscimento che andò proprio agli oppositori del governo di Caracas.

Si passa poi alla fine del 2024, quando è il momento di votare sul bilancio 2025 dell’Unione europea. Nel corso del lungo processo decisionale, molti eurodeputati del Ppe, tra cui anche il capogruppo Weber, hanno sostenuto col proprio voto diversi emendamenti presentati dai Sovranisti per ridurre i finanziamenti all’Agenzia europea per i diritti fondamentali, per finanziare la costruzione di muri alle frontiere e per istituire campi di espulsione per i richiedenti asilo.

Sempre un anno fa, il Ppe, con l’appoggio dell’estrema destra, riuscì a far approvare dalla Plenaria, con 371 voti favorevoli, 240 contrari e 30 astenuti, il rinvio di un anno dell’applicazione del regolamento sulla deforestazione. Nel corso della mini-plenaria del 13 novembre, poi sul voto sulla due diligence e reportistica ambientale per le aziende, si ha il primo storico risultato di un provvedimento passato solo grazie al voto di tutti i partiti di centro destra.

Qualcuno pensava che potesse essere appunto un evento eccezionale, mentre invece probabilmente si sta rivelando un marcato cambio di paradigma del Parlamento europeo, che sta vedendo i popolari spostarsi sempre più spesso verso le posizioni dei partiti, su temi come i migranti e il Green deal. Secondo fonti autorevoli di Bruxelles, l’ordine ai popolari di cambiare posizione e avvicinarsi al centrodestra sarebbe giunta dal cancelliere in persona, sempre più preoccupato dell'avanzata senza sosta dell’Afd in Germania

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