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Politica
Inps, brutta sorpresa per i nati dal 1952 in poi. I dettagli
Istat (foto Ipa)

Pensionati, mazzata dall'Inps (non per tutti)


In arrivo cattive notizie da parte dell’INPS per tutti coloro che sono nati nell’anno 1952 e negli anni a seguire. Lo scrive il sito internet imilanesi.nanopress.it.

L’inflazione darà un durissimo colpo a tutti coloro che percepiscono un assegno dall’INPS.

I pensionati d’Italia non sono mai stati così in difficoltà: di fronte all’aumento dei prezzi non si è verificato un aumento delle pensioni. Moltissimi pensionati stanno ricorrendo a soluzioni come prestiti e finanziamenti. Quel che sta accadendo è, però, che nell’ambito di prestiti e finanziamenti ci sono delle svantaggiose novità.

I prestiti richiesti dai pensionati all’INPS funzionano con un meccanismo ben preciso. L’INPS versa la quota del prestito trattenendola dalle pensioni, circa un quinto dell’assegno, e tale prestito non può superare i dieci anni. Il giorno 5 aprile 2023 sono giunte delle novità a riguardo che non faranno piacere ai diretti interessati. Ecco quali sono le modifiche in arrivo.

L’INPS ha rilasciato una comunicazione inerente al tema dei prestiti per i pensionati. L’annuncio riguarda un cambiamento che si verificherà a partire dal secondo semestre di quest’anno. Questo sarà un cambiamento negativo, causato ovviamente dall’aumento dell’inflazione. Quel che accadrà è un aggiornamento su tutti i tassi dei prestiti, e si verificherà un grande aumento. I futuri tassi saranno ridimensionati all’attuale inflazione creando un paradosso: il prestito si richiede per far fronte all’inflazione e difendersi da essa, ma l’inflazione rende molto oneroso il finanziamento stesso.

Andando nello specifico vediamo che per coloro che hanno 59 anni di età e desiderano un prestito di 15 mila euro, il tasso è del 9,42%. Coloro che hanno un’età compresa tra i 60 e i 64 anni, per un prestito di 15mila euro, il tasso sale al 10,22%. La fascia di età tra i 65 e i 69 anni vede un tasso a ben 11% su un prestito di 15 mila euro. Lo svantaggio è ancora più grande per i nati tra il 1952 e il 1955: il tasso sale all’11,22% sempre su un prestito di 15 mila euro.

I pensionati in possesso di una pensione esigua che sono in cerca di un aiuto dovranno, quindi, fare i conti con questa stangata.

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inps pensioni brutte notizie





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