Cambiamento e stabilità insieme. La chiave del successo di Renzi
"Negli ultimi giorni è tornato un clima di fiducia, sia perché i mercati finanziari danno segnali positivi di riduzione dello spread sia perché, dopo le elezioni europee, in italia e in Europa sono emersi, oltre ai problemi, anche elementi di crescita". Ne è convinto Luigi Abete, presidente della Bnl, videointervistato dal direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino.
Che cosa pensa del boom di Matteo Renzi?
"I cittadini italiani vogliono il cambiamento, ma essendo ormai il nostro un paese moderno la governabilità deve combinarsi con due obiettivi, come dimostrano i dati delle elezioni e il risultato del Pd. Serve una strategia di cambiamento ma anche una prospettiva di fiducia. Per questo non mi sono meravigliato dell'esito elettorale".
E Grillo? Gli italiani sono stanchi di lui?
"Tutti i movimenti populisti crescono ma poi calano. Esprimono un disagio politico e sociale. Ma chi proptesta e non è in grado di costruire un'alternativa non fa molta strada, come si è visto negli ultimi anni. Non è una novità. Venti o trenta anni fa bastava la protesta e la ricerca del cambiamento per avere il consenso, perché il cittadino era protetto. Oggi, in un mondo globalizzato, il cambiamento ottiene consenso se è accompagnato dalla governatibilità e dalla stabilità. Se sa dare risposte. Il tutto è figlio della globalizzazione. Se siamo in un laghetto possiamo divertirci ad avere acque agiatate ma in mezzo all'oceano se non si sa da che parte andare è meglio avere un tipo di approccio prudente. Poi questo clima di fiducia si trasferisce all'economia".
Quale può essere il ruolo dell'Italia in Europa?
"Certamente avrà un maggior ruolo. Il nostro paese è da sempre europeista. Critica e rilancia il progetto europeo e acquisisce una leadership naturale. Il posizionemento dell'Italia sarà più rilevante. Siamo diventati così tanto europeisti che critichiamo l'Unione ma senza mettere in discussione la validità del progetto istituzionale e la moneta unica, che sono elementi condivisi. Venti anni fa questa distinzione non c'era". condivisi. Venti anni fa questa distinzione non c'era".