Kyenge viceministro. Il Pd voleva candidarla alle Europee... Un flop
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Offerto a Cecile Kyenge un posto da viceministro con le stesse deleghe affidatele da Enrico Letta nel precedente esecutivo. E' l'ultimissima indiscrezione sulla compagine governativa. All'ex ministro dell’Integrazione, furiosa per non essere stata riconfermata da Matteo Renzi, avevano promesso una candidatura alle prossime elezioni europee nella circoscrizione Nord-Est. Peccato che i primi sondaggi interni realizzati dal Pd veneto sono stati molto deludenti. Possibilità di elezione a Strasburgo per l'ex ministro pari a zero. Ed ecco quindi, come ricompensa subordinata, la carica di viceministro per la Kyenge.
GLI ALTRI TASSELLI DEL GOVERNO - I sottosegretari e viceministri Ncd dovrebbero non essere meno di 7, con alcune conferme, come quelle di Gioacchino Alfano alla Difesa e Luigi Casero all'Economia e qualche nome nuovo, come quello di Enrico Costa alla Giustizia.
Malumori emergono nel gruppo "Per L'Italia", dove si osserva come il voto di lunedì al Senato abbia "mandato un segnale chiaro sulla composizione della maggioranza": per la sua sopravvivenza i 12 senatori Popolari sono al momento decisivi. In area Pi è in calo il nome - con l'interessato che ne esclude la possibilità - di Mario Mauro come sottosegretario alla presidenza del Consiglio (o viceministro agli Esteri) per gli Affari Ue, delega per cui è in corsa l'ex ministro Enzo Moavero. Verso la conferma Mario Giro (Pi) alla Farnesina mentre alla Difesa potrebbe approdare il generale Domenico Rossi. In pole anche Andrea Olivero al Welfare e, in quota Udc, Roberto Rao alla Giustizia.
Superata qualche diatriba interna, sembra invece delineata la quota di Scelta civica: oltre ai confermati Calenda e Borletti Buitoni - allo Sviluppo Economico e alla Cultura - sono date per sicure le nomine di Benedetto Della Vedova come viceministro dell'Economia e di Enrico Zanetti (o Irene Tinagli) al Lavoro. Per l'Editoria sarebbe ancora in corsa Giovanni Legnini, anche se ci potrebbero essere sorprese all'ultimo momento, così come Marco Minniti indicato per la delega chiave ai Servizi, dove resta in gioco anche la candidatura di uno dei fedelissimi di Renzi, Luca Lotti.
Nel Pd, verso la conferma di Lapo Pistelli e Pierpaolo Baretta. Mentre tra i renziani, si fanno largo i nomi di David Ermini, Matteo Richetti e Simona Bonafé, è in pole il nome di Emanuele Fiano all'Interno, con Picierno, Zoggia e un esponente dei "giovani turchi" in corsa per gli altri posti, che per i dem saranno almeno una ventina. Sembrano invece esclusi civatiani e lettiani per un rebus giunto al rush finale ma non ancora, del tutto, sciolto.