L.Elettorale, Renzi: sì al bipolarismo. E guarda con sospetto al progetto Ppe

"Noi se vinceremo la legge elettorale la faremo, la imporremo e cominceremo dalla Camera, dove abbiamo la maggioranza assoluta e abbiamo una relazione molto forte con una parte di Scelta civica e con Sel per una legge di impianto bipolarista. I numeri per approvare una legge elettorale alla Camera ci sono". Cosi' Matteo Renzi. "A quel punto vai a vedere le carte a tutti, a cominciare dai 5 Stelle. Vogliono fare una legge elettorale seria? Bisogna dire a quelli dei Cinque Stelle che non li hanno eletti per stare sul tetto. Il loro posto e' al piano di sotto. E' finita la fase in cui facevano le manifestazioncine con le bandierine".
"A fine novembre - ha confermato Renzi - presenteremo un sistema elettorale per cui alla sera del voto si sapra' chi ha vinto, che restera' comunque cinque anni, come il modello dei sindaci. Serve un'alternanza secca, c'e' la sinistra e la destra. Questa cosa che siamo tutti uguali non va, sono per il bipolarismo gentile, ma io sono una cosa diversa dal centrodestra, con tutto il rispetto per Brunetta, Alfano e Schifani, noi siamo un'altra cosa".
Insomma, "non esiste che andiamo a votare con quel sistema li', col porcellum. Il giochino non detto di qualcuno e' di forzare su una legge elettorale di impianto proporzionalista. Tolgo Letta, che e' un convinto bipolarista e ne sono certo, e tolgo gli altri candidati alla segreteria, magari c'e' qualcuno che li sostiene alle primarie pero'...".
Matteo Renzi insiste per un nuovo sistema elettorale che meta fine alle grandi coalizioni. "Per me le larghe intese sono una parentesi, quando si chiude si va al maggioritario secco". "Se hai un sistema elettorale che ti condanna alle larghe intese o le fai o non governi", ha sottolineato, "alla Merkel non viene in mente di andare a prendersi uno Scilipoti anche se le mancano solo due deputati". "Il giorno dopo le elezioni fui tra i pochi a dire a Bersani: o fai le larghe intese o torni a votare, visto che Grillo non vuol fare l'accordo", ha ricordato. "Le larghe intese sono il risultato di una legge elettorale che non da' maggioranze", ha insistito, "e non voglio che accada piu' e voglio che il Pd cosi' restituisca la speranza a un paese pieno di risorse eppure ma che oggi e' privo di speranza. La gente non ne puo' piu'. Dare un meccanismo elettorale serio significa far tornare gli italiani a credere ai politici".
Matteo Renzi e' scettico su ipotesi neocentriste. "Gli italiani vogliono chiarezza". "A fare il centro ci hanno provato tutti anche Gianfranco Fini", ha ironizzato il sindaco di Firenze, ma "questa cosa del centro e' una balla mediatica. Il partito del centro in un modello bipolare semplificato non esiste. Va al voto, prende un po' di voti di qua e di la'. I partiti che fanno le terze vie servono per fare perdere o vincere qualcuno, servono piu' per togliere voti agli altri". In Italia, invece, "c'e' la richiesta di dire basta. Servono un centrodestra normale, con il quale si possa dialogare senza andare a insultarsi nei talk show, e un centrosinistra sul modello di Clinton o Tony Blair che sia in grado di governare il Paese e di vincere".
EPIFANI - "Il maggioritario a doppio turno e' storicamente l'idea del Pd". Guglielmo Epifani lo ha ribadito, commentando in Transatlantico le parole di Matteo Renzi. Poi si trattera' di vedere come impostare una nuova legge e, ha ricordato, e' necessaria una maggioranza ampia. Su questo "staremo a vedere", ha aggiunto il segretario del Pd.