La faccia tosta dei nostri politici, e il governo del “do ut des”
di Carmelo Dini
“Papà, non ci avevi detto che saremmo andati a vivere in una casa nuova e confortevole? Perché adesso ci dici che dobbiamo restare in questa misera catapecchia?”. “Figli miei, purtroppo la situazione è questa, non c’è altra soluzione, non c’è alternativa. Non possiamo cambiare casa, perché mi sono sempre occupato dei miei interessi e non di quelli della famiglia”. “E bravo babbo, prima crei il problema, ci metti nei guai, e poi dici che non c’è altra soluzione. Hai una bella faccia tosta!”. Stessa faccia tosta dei nostri politici. Hanno fatto sì che fosse impossibile eleggere un nuovo presidente della Repubblica e poi hanno detto che poiché era impossibile eleggere un nuovo presidente della Repubblica, si sono visti costretti a chiedere al vecchio (non come la catapecchia!) Giorgio Napolitano di succedere a Giorgio Napolitano. Non hanno voluto cambiare la legge elettorale, creando quindi il problema dell’ingovernabilità, e poi ci vengono a dire che non c’è altra soluzione che un governo di larghe intese, che significa governo dell’inciucio, che significa “governo del do ut des”. Questo, infatti, avviene nella realtà: ”io do una cosa a te affinché tu dia una cosa a me”. Speriamo che almeno questa volta il do ut des, oltre ad andare come il solito a vantaggio dei politici dalla faccia tosta, vada anche a vantaggio della popolazione dalla faccia stanca, davvero stanca.