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Politica
La Nato non può espandersi senza limiti. Ucraina: critiche dai media asiatici
Ucraina bombardamento

Ucraina, non tutto il mondo racconta come i media occidentali quanto sta accadendo

Non tutto il mondo racconta come i media occidentali quando sta accadendo in Ucraina. Ne è lo specchio l’ultimo voto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu che raccoglie l’affresco che sta emergendo in modo significativo soprattutto sui media asiatici.

La bozza di risoluzione Usa al Consiglio Onu che “condanna l'aggressione di Mosca all'Ucraina” e chiede il ritiro delle truppe di Vladimir Putin oltre all’ovvio veto russo ha incassato le astensioni di Cina, India ed Emirati Arabi Uniti. All'ultimo momento, per tentare di ottenere il maggiore consenso possibile, al testo elaborato dagli Usa è stato sostituito il termine "condanna" con "deplora" ma gli equilibri non sono cambiati. Se la risoluzione non è passata, perché la Russia ha esercitato il suo potere di veto, ciò che ha più colpito sono le astensioni.

Ucraina. I media asiatici: critiche agli Usa che non hanno più l’egemonia

Per capirci qualcosa di più occorrerebbe approfondire le preoccupazioni dei principali quotidiani asiatici. Mentre i media occidentali si accapigliano nella prevedibile retorica del mostro russo è dall’inizio dell’offensiva che i giornali asiatici danno di quanto sta accadendo una rappresentazione più problematica e meno scontata.

Il quadro addirittura trapela sui quotidiani di Corea del Sud e Giappone (tra gli altri Japan News, The Korea Herald) Paesi che hanno fermamente condannato gli attacchi russi, dove emerge una preoccupazione crescente sulla fragilità Usa e sull’imporsi di una giungla a livello mondiale in cui chiunque può attaccare qualcun altro, più o meno legittimamente o follemente, avendo pretese possibili.

Sul popolare quotidiano giapponese The Asahi Shimbun: “L'invasione ha avuto l'effetto di evidenziare un declino della potenza degli Stati Uniti come principale guardiano dell'ordine mondiale… Al mondo non dovrebbe essere permesso di tornare al vecchio equilibrio (pre seconda guerra mondiale, ndr) quando le potenze leader si contendevano l'egemonia in un gioco di potere dove cane mangia cane. Ora che è impossibile fare affidamento su una specifica superpotenza per mantenere l'ordine mondiale, le nazioni devono lavorare insieme per costruire un nuovo ordine mantenuto non dal potere ma dalle regole”.

I nuovi assetti geopolitici, determinati dalla crescita economica di Cina e India, non sono coincisi come un nuovo equilibrio determinato dagli Usa che è diventato un Paese più fragile. E non esiste un tavolo globale dove si tirino le fila del nuovo assetto che tenga conto, come in passato, delle linee di demarcazione dei poteri esistenti.

Per non parlare delle considerazioni dei quotidiani cinesi che sposano le motivazioni russe argomentandone le ragioni. Come il China Daily: “Quello che è successo all'Ucraina non è affatto quello che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito ‘un attacco immotivato e ingiustificato’ della Russia. È la sua amministrazione che ha continuamente intensificato le tensioni ignorando fermamente le preoccupazioni della Russia per la sua sicurezza e costringendo Mosca ad accettare che la minacciosa espansione dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (ONU, ndr) non era oggetto di negoziazione”.

Sulla stessa linea AsiaTimes: “Al di là di tutta la retorica e delle sanzioni, Washington farebbe meglio a schiarirsi le idee e iniziare a pensare in modo chiaro. Questo non sta accadendo in questo momento, ma è essenziale per la nostra sicurezza e per il benessere futuro. A tutti i costi, gli Stati Uniti devono fare del loro meglio per calmare i russi ed evitare una guerra che si diffonderà rapidamente se non viene contenuta e le sue cause sottostanti non migliorano… Gli Stati Uniti e i suoi partner della NATO hanno ‘spinto’ con arroganza affinché l'Ucraina facesse parte della NATO, affermando nella Dichiarazione di Bucarest dell'aprile 2008 che intendevano aggiungere la Georgia e l'Ucraina al sistema NATO”.

Unanimi i giornali indiani nello spiegare la presa di posizione al Consiglio di Sicurezza. L’astensione è motivata dallo “scopo di promuovere il dialogo e la diplomazia stando lontano dalla proposta. In modo che possa fungere da ponte tra le due parti e aiutare a trovare una soluzione il prima possibile. L'India crede che il dialogo sia l'unica opzione migliore per porre fine a controversie e divergenze (Patrika)”.

Ucraina. Cosa avrebbero fatto gli Stati Uniti se i russi si fossero trovati un alleato a 400 km dalla propria capitale, Washington, con tanto di armamenti?

Sui quotidiani asiatici, chi più chi meno, mentre si segue le sofferenze del popolo ucraino sotto attacco, emerge sempre più la preoccupazione che l'escalation possa allargarsi ai Paesi dell'Est Europa, col pericolo di utilizzo di armi nucleari, invitando gli Usa ad una riflessione più costruttiva nel rapporto con i russi: non ci si può espandere all'infinito con la NATO pressando i russi.

Il senso di un’alleanza che doveva trasformarsi dopo la caduta della cortina di ferro resta il problema numero uno. La possibile entrata dell’Ucraina nella NATO è considerata dai russi una minaccia palese alla propria sicurezza. E ci si chiede a parti invertite cosa avrebbero fatto gli Stati Uniti se i russi si fossero trovati un alleato a 400 km dalla propria capitale, Washington, con tanto di armamenti? Hanno tutti dimenticato la crisi missilistica di Cuba del 1962, dopo la fallita invasione della Baia dei porci da parte degli americani?

Se l’attacco di Mosca all’Ucraina è la conseguenza di un conflitto che si protrae da anni, interrotta in parte dagli accordi di Minsk, va trovato un nuovo equilibrio che tenga conto delle pretese delle superpotenze in campo. Il ragionamento di rimettere in pista la diplomazia e un tavolo di mediazione per attutire quanto sta accadendo, prima che le accuse reciproche peggiorino il quadro, potrebbe essere meno banale di quanto si creda, viste anche le distanze che si sono palesate al Consiglio di Sicurezza dell’Onu con l’ultima risoluzione.

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