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Politica
La Piazza, Pregliasco: "Dal Green Pass all'obbligo vaccinale? Sono favorevole"

Fabrizio Pregliasco, igienista e docente dell'Università di Milano, è stato ospite della prima serata de “La Piazza”, dove il direttore di affaritaliani.it Angelo Maria Perrino lo ha intervistato sull'andamento della pandemia di Covid-19.

Si è iniziato volgendo lo sguardo allo scorso anno e agli errori che probabilmente sono stati commessi: “Eravamo impauriti e non sapevamo cosa fare. Alcune scelte non erano migliori e la cosa era sconosciuta. Ora governiamo meglio il soggetto Covid. Bisognava chiudere il bergamasco? C'erano altre emergenze che sembravano essere pesanti, come il virus |ika, non avevamo materiale, avevamo la guardia bassa. E' facile fare i conti a posteriori, ma eravamo in emergenza”.

I vaccini sono la strada giusta? 

“Io sono un vaccinatore. In altre campagne il vaccino ha portato all'eliminazione - per esempio - del vaiolo, ma servono altri metodi come il lockdown e altri metodi di cura che le istituzioni hanno interesse a attuare, perché facilitano economia”.

Che idea si è fatto delle terapie alternative, come quella col plasma proposta da De Donno?

“Mi sono confrontato con lui, é stato importante sperimentare e provare. In passato il plasma iperimmume è servito. Ad oggi purtroppo l'evidenza scientifica non dimostra l'efficacia di queste terapie, ma è stato utile per arrivare a anticorpi monoclonali. Nella sua vita non so, ci saranno stati altri problemi, è andato via dall'ospedale deluso, ma di certo il suo approccio con i malati è stato utile”.

I morti sono dovuti al virus o agli errori umani?

“Non parlerei di errori umani. Abbiamo fatto il possibile, la ricerca scientifica ha tempi lenti rispetto alle aspettative del cittadino”

Il Cts ha commesso errori? 

“Accipicchia, è sulla graticola, con scelte che poi a posteriori possono essere riconsiderate... Per esempio spostare da 9 a 12 mesi la validità del green pass è contestabile, perché non abbiamo dati che dimostrano efficacia, ma facciamo i conti con l'emergenza”

Ci sono state influenze esterne su Cts? 

“Non posso dirlo: io faccio parte solo del Cts lombardo. Certo: in emergenza si segue un criterio di fattibilità. Per le aperture - a mio parere scientifico -  bisognava andare avanti, ma non avevamo un menù di possibilità da dare al politico. Vedremo solo a posteriori il risultato. Nella pratica alcune decisioni sono state prese per opportunità”

Che ruolo hanno giocato Big Pharma e le case farmaceutiche? 

“Big Pharma ha una nicchia. Prima del Covid il costo a carico del SSN per i vaccini, tutti quanti insieme, era lo stesso costo dei primi 7 farmaci del prontuario. Sicuramente hanno un aspetto economico, ma minimale. La tecnologia ha dieci anni di studi ma non veniva attualizzata”

Ha fatto meglio Conte o Draghi? 

“Si tratta di due fasi diverse, la seconda di maggiore percezione perché poi ci si abitua al rischio. Infatti nel futuro c'è rischio che abbassiamo la guardia. Siamo ora in fase di maggior reazione”

Meglio Arcuri o Figliuolo? 

“A posteriori non si può giudicare: in quel momento non sapevamo cosa fare, dove trovare le  mascherine, c'erano difficoltà che ora stiano dimenticando. L'emergenza superata ma dobbiamo convivere con il Virus”

Cosa pensa del Green Pass?

“È stato adottato per costringere alla vaccinazione, questo è oggettivo. Io sarei per arrivare all'obbligo vaccinale”.

Quando finirà questa tragedia? 

“No, non ci libereremo del Covid, ma come un sasso che va nell'acqua, le onde degradano e a un certo punto ci sarà una convivenza più gestibile, anche grazie alla vaccinazione”.

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