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Politica
La Rai secondo Forza Italia, depositata la proposta di riforma

Appena depositato un disegno di legge di riforma della Rai (atto Senato N.2225 “Modifica al Testo unico dei servizi media audiovisivi’) a firma di Anna Maria Bernini, capogruppo di FI al Senato, e del presidente della Commissione di Vigilanza Alberto Barachini.

Il testo della proposta di Forza Italia per intervenire su alcuni aspetti fondamentali della Rai non è ancora disponibile, ma siamo in grado di anticiparne le linee guida. Per quanto riguarda la governance dell’azienda non ci sono grandi cambiamenti se non per il dettaglio molto rilevante che l’Amministratore delegato, secondo la legge vigente nominato dal Governo e dal ministero del Tesoro, dovrà’ passare, come oggi il Presidente, al vaglio della Commissione di Vigilanza. Cosi’ il Parlamento avrà ancora più potere di decisione sul Servizio pubblico, con il rischio di una maggiore lottizzazione.L’ipotesi di affidare la Rai a una Fondazione, su cui si esercita il dibattito politico e che piace al Pd e ai 5 Stelle, non seduce Forza Italia anche perché, sottolineano dal gruppo, tutte le sentenze della Corte Costituzionale segnalano che col sistema italiano la Rai ha un legame costituzionale con il Parlamento. Per restare sul tema della governance Forza Italia intende anche liberare l’amministratore delegato dal tetto del compenso a 240mila euro che rende difficile l’ingaggio di bravi manager.Il passaggio più importante riguarda le risorse su cui potrà contare la televisione pubblica.

Alla Rai verrebbe applicato tutto l’extragettito del canone attualmente discrezionale, ma a fronte di questo l’azienda dovrà fornire una rigorosa contabilità separata (non come quella attuale, alquanto approssimativa) con relazioni chiare sull’impiego delle risorse del canone e delle risorse della pubblicità.Non cambiano i tetti di affollamento, ma la novità è che la Rai non potrà più applicarli mescolandoli sulle tre reti, ma dovrà’ rigorosamente attenersi all’ affollamento rete per rete. Questa posizione è in linea con la battaglia portata avanti da Forza italia in commissione di Vigilanza e in Agcom. Di sicurò questo combinato ridurrà l’introito pubblicitario di Viale Mazzini che sarebbe però compensato dal recupero dell’intero canone, liberando risorse pubblicitarie per il resto del mercato televisivo, Mediaset in testa.La proposta spinge inoltre per una Rai più digitale e più industriale: con la scelta delle candidature per il consiglio di amministrazione che tengano conto di curricula con competenze industriali e digitali (almeno due componenti devono rispondere a questo requisito). La Rai inoltre dovrà presentare un vero Piano editoriale digitale a fronte del Piano industriale.

fonte https://www.primaonline.it/

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