LA RISPOSTA A PIETRO MANCINI: "IGNORI LA CARTA COSTITUZIONALE"
Caro Direttore Perrino,
Leggo ormai con disgusto quello che scrive Pietro Mancini e che Lei volentieri pubblica. D'ora in poi, prima di leggere un editoriale del Suo giornale on line dovrò accuratamente escludere quelli del Suddetto. L'ultima "chicca" del Suo editorialista riguarda la nomina dei senatori a vita fatta dal Presidente della Repubblica. Secondo Mancini, che un po' fa eco all'intervista della Santanchè, tutto deve ruotare intorno alla figura di Berlusconi: i senatori dovrebbero essere nominati in funzione berlusconiana o, magari, anti berlusconiana. Cosa dica la Carta costituzionale poco importa al Mancini. Spero che la vicenda del truffatore fiscale finisca quanto prima, così finiranno di scrivere sciocchezze sia i suoi i suoi detrattori a prescindere che i suoi adulatori prezzolati che da anni campano sulla presenza in scena del personaggio.
Saluti cordiali.
Vito Perrone
Egr. Direttore,
vorrei replicare al Sig. Perrone richiamanto la sua attenzione ai veri problemi che il nostro Pres. Napolitano ha creato da quando è al colle. Accecati dall'odio politico di Berlusconi , tanti si lavano la bocca con la Costituzione, giustificanto atteggiamenti vergognosi che assumono alcune grandi cariche di Stato. Non vi era alcuna necessità di creare altri 4 stipendi d'oro che noi cittadini dovremo pagare per diversi anni, nel momento in cui tanti Italiani non possono acquistare neanche il pane. Visto che l'odio politico di questi ultimi 20 anni, e la testarda fissazione di eliminare Berlusconi hà accecato la vista di quanti dovrebbero invece guardare il popolo, non abbiamo più nulla della Costituzione e Giustizia tanto invocati dalla politica di SX che incapace di guadagnare terreno con il consenso dei cittadini, utilizza le istituzioni per restare al governo forzatamente come si fece con Monti cercanto di eliminare con tutti i mezzi l'unico avversario politico. Sig. Perrone, apra gli occhi!
Perri Giuseppe
Non rispondo agli insulti. Le critiche dei lettori sono legittime e gradite. E' un fatto che prevalgano, tra i nuovi senatori, personaggi che, eufemismo, non hanno mai amato n'è votato Berlusconi. Comprensibile che la Santanchè avrebbe gradito la nomina del leader del suo partito e non di persone, che voteranno pro-governo Letta jr, qualora Silvio facesse dimettere Alfano e c. Il punto rilevante del commento è un altro. Napolitano, un politico di lunghissimo corso, in Parlamento da quando Berta filava, ha ignorato e snobbato i suoi colleghi, come fece 2 anni fa, quando catapultò Monti dalla Bocconi al Senato e subito dopo a Palazzo Chigi.
Scelte legittime, ma completamente diverse dai suoi predecessori. De Martino, Nenni, Andreotti, Fanfani, Colombo. Solo alcuni dei politici di professione, che furono chiamati a Palazzo Madama dagli inquilini del Colle. Tempi diversi e politici più corretti e stimati degli attuali ? Certo. Ma che questo aspetto venga, per così dire, certificato dal politico di lungo corso Re Giorgio, attualmente Presidente della Repubblica, sempre più decisionista e accentratore, è un elemento da sottolineare. Come la notazione che non tutti i politici sono dei mascalzoni ed alcuni- Pannella, Letta senior, Giovanni Sartori e don Emanuele Macaluso- avrebbero meritato il prestigioso riconoscimento del Colle.
Pietro Mancini