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Politica

Di Tommaso Cinquemani
 twitter@Tommaso5mani

LA STRATEGIA DEL CAV

La domanda è una sola: Berlusconi si dimetterà dalla carica di senatore della Repubblica? Dopo la conferma in Cassazione della sentenza sul caso Mediaset che prevede la pena di quattro anni di carcere (tre coperti da indulto) per il Cavaliere, la Giunta per le immunità del Senato dovrà decidere se far decadere o meno l'ex premier dalla carica di senatore. Indipendentemente dalla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici infatti, il Senato con un voto dovrà deliberare, ai sensi dell'articolo 66 della Costituzione, le "cause sopraggiunte di incompatibilità".

La discussione potrebbe già iniziare tra una decina di giorni, non appena il pm trasmetterà gli atti al Senato. E c'è da scommetterci che la temperatura in Giunta salirà brevemente alle stelle. Il Pdl difenderà a spada tratta le ragioni del proprio leader votando contro la decadenza. Il Pd invece sarà a favore. Guglielmo Epifani lo ha detto chiaro e tondo: le sentenze vanno rispettate e applicate. Sinistra ecologia e libertà, insieme al Movimento 5 Stelle, non vedono l'ora di votare per buttare fuori l'ex premier dal Parlamento. A rimetterci, inevitabilmente, sarà il governo Letta. Essendo sorretto da Pd e Pdl l'esecutivo percepirà come scossone ogni polemica tra i partiti di maggioranza. Ma c'è di più. Dato che in Giunta Pd, Sel e M5S hanno la maggioranza, il voto di condanna è praticamente scontato. Si passerà poi al voto in Aula, in cui tutto l'emiciclo dovrà decidere le sorti del Cavaliere. Uno spettacolo che pochi si augurano;  da qui la richiesta di dimissioni.

Ma Berlusconi non è un novellino della politica e sa come trarre vantaggio da ogni situazione, anche quando sembra di avere le spalle al muro. La strategia che si sta delineando nella mente del Cavaliere punta a massimizzare gli effetti positivi per il Pdl da questa vicenda. Il voto sulla sua decadenza in Giunta, e ancora di più in Aula, avrà come effetto quello di mandare in fibrillazione il Partito Democratico (che ricordiamolo è impegnato nel percorso di avvicinamento al Congresso). Ci saranno i duri e puri che non vedono l'ora di impallinare Berlusconi, ma tra i democratici ci sono anche i governativi, lettiani in primis, che invece vorrebbero salvaguardare la tenuta del governo Letta. Ed ecco il colpo di teatro: Berlusconi si farà giudicare in Giunta e poi in Senato, lasciando che il Pd si auto-dilani e poi all'ultimo lascerà la carica di senatore, facendo la figura del salvatore della Patria e anticipando un voto scontato. Nessuna soddisfazione per il Pd, nessuna lettera scarlatta.

Mentre nel Pdl procedono febbrili gli incontri per capire quale strategia adottare dopo la sentenza Mediaset, da più parti si chiede a Berlusconi di dimettersi per evitare il voto sulla sua decadenza da senatore in Giunta. “Le dimissioni sarebbero un bel gesto”, spiega ad Affaritaliani.it Sandra Zampa, onorevole del Pd vicinissima a Romano Prodi. Un passo indietro spontaneo metterebbe al sicuro l’esecutivo, ma in ogni caso “Berlusconi se ne deve andare dal Parlamento. Anche a costo di mettere in pericolo il governo”. La grazia da parte del Presidente della Repubblica? “Semplicemente impossibile”
 

Onorevole Zampa, il Pd dovrebbe  lottare perché Berlusconi venga dichiarato decaduto dalla carica di senatore?
"Dopo la sentenza definitiva il Pd deve andare fino in fondo. Berlusconi non può più stare in Parlamento. E' tempo che la verità faccia il suo corso. Il Pd deve liberarsi dei ricatti e procedere al più presto con determinazione a voltare pagina. C'è una sentenza definitiva che afferma che Berlusconi è colpevole. E' bene che tutti prendiamo atto di questa verità e che cambiamo registro. C'è poi una cosa che trovo incredibile".

Che cosa?
"Ho trovato assolutamente inopportuno che la Rai abbia trasmesso nove minuti del messaggio politico di Berlusconi agli italiani. La televisione pubblica non può essere al servizio del Pdl, quale altro condannato al monto si può permettere una cosa del genere".

Berlusconi è stato più volte Presidente del Consiglio ed è il leader di un partito importante….
"La Rai avrebbe dovuto trasmettere una parte, non tutto il video intero. Altrimenti lo faccia sulle sue reti, ne ha tre. Da vent'anni ci cucchiamo questi videomessaggi. E' arrivato il momento per tutti, per il Pd, per la destra, per la Rai, di tirare le somme".

Cosa pensa della possibilità che Napolitano conceda la grazia al Cavaliere?
"Faccio mie le parole del Presidente Napolitano: è analfabetismo giudiziario. Quando ci sono altre pendenze giudiziarie, come nel caso di Berlusconi, non è neppure lontanamente pensabile concedere la grazia".

Il governo Letta risentirebbe inevitabilmente di un voto contro Berlusconi in Giunta. Secondo lei dovrebbe fare un passo indietro e dimettersi, in modo da salvaguardare l'esecutivo da possibili fibrillazioni?
"Sarebbe un bel gesto da parte sua, ma al di là di questo da parte nostra noi dobbiamo fare quello che dobbiamo: la giustizia è uguale per tutti".

Anche a costo di mettere a rischio il governo Letta?
"Anche a costo di mettere in pericolo il governo. Berlusconi se ne deve andare dal Parlamento. E il Parlamento non si può mettere in discussione per niente e per nessuno, perché si lederebbe un bene importantissimo che è la democrazia italiana".

Tags:
berlusconiprocesso mediasetgiuntacarcere

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