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Politica
Lega, ecco chi sono i salviniani in ascesa. Chi conta nella Lega. I nomi
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                 Giancarlo Giorgetti

La Lega che ha quasi raggiunto il 40% nei sondaggi non è soltanto Matteo Salvini, il ministro dell'Interno/vicepremier diviso tra pesca nei laghi di montagna in solitudine per ore e dj al Papeete con tanto di Inno di Mameli e cubiste. Intorno al Capitano c'è una squadra collaudata che funziona. E accanto ai soliti nomi noti - dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, al ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, ex capogruppo a Palazzo Madama, fino al presidente dei senatori Massimiliano Romeo - ci sono figure emergenti che svolgono un ruolo sempre più importante nel partito fondato da Umberto Bossi.

Sono principalmente quattro le figure che spiccano nelle ultime settimane che, con ruoli diversi, stanno diventando sempre più rilevanti nel potere di Via Bellerio e sempre più ascoltati da Salvini. Il primo è

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                     Riccardo Molinari

sicuramente il presidente dei deputati Riccardo Molinari. Da pochi giorni 36 anni compiuti (29 luglio 1983), piemontese di Alessandria, il capogruppo a Montecitorio si è dimostrato molto abile in questo anno abbondante di legislatura alla guida di un gruppo di maggioranza, sempre capace di trovare la mediazione con i 5 Stelle (ottimo rapporto personale con l'omologo grillino Francesco D'Uva) tenendo alta la bandiera delle battaglie leghiste.

Volto televisivo, linguaggio diretto e popolare, Molinari si è distinto recentemente quando ha presentato l'interrogazione al presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla Tav Torino-Lione obbligandolo, di fatto, a uscire allo scoperto la sera prima con la conferma che l'opera si farà. Una conferma ribadita poi in Aula che ha messo nell'angolo il M5S e il ministro Danilo Toninelli. Non solo tecnicismi parlamentari. Il capogruppo alla Camera è anche il leader della Lega in Piemonte e alle ultime Regionali è riuscito a portare il Carroccio oltre il 37% nell'unica regione del Nord dove la Lega ha sempre avuto parecchie difficoltà per poi trattare con il governatore Alberto Cirio una presenza massiccia e nei luoghi chiave di leghisti nell'amministrazione del Piemonte.

Non solo. Molinari viene anche considerato "il bello del Parlamento", una sorta di Clark Gable della politica italiana con sigaro fumato a metà e con distacco e proverbiale calma sabauda. Raccontano le gole profonde del Transatlantico che sono numerose le deputate di tutti i gruppi, da destra a sinistra, che sognano una cena a due o magari un weekend romantico con il "bel Riccardo".
 

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                      Guido Guidesi

Insieme a Molinari, sta acquisendo un peso sempre maggiore nella Lega anche Guido Guidesi da Codogno, Lodi. Classe 1979 è uno dei sottosegretari alla presidenza del Consiglio e soprattutto è un fedelissimo di Giorgetti, tanto che molti dossier, anche spinosi e delicati, vengono passati da GG a Guidesi. Schivo, poche apparizioni in televisione, il sottosegretario di Codogno è un leghista con il dono della pazienza certosina che sa attendere, trattare e cercare sempre e comunque la mediazione. Una figura di spicco nei gangli nel potere ex padano.
 

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                   Alessandro Morelli

Attenzione anche all'ascesa di Alessandro Morelli, milanese di Vizzolo Predabissi classe 1977, alla guida della Commissione Trasporti della Camera, oltre che consigliere comunale di opposizione a Milano. Morelli, che si divide come temi di cui si occpua tra media-Rai-comunicazione e infrastrutture, viene spesso indicato come possibile ministro dei Trasporti al posto di Toninelli in caso di rimpasto ma anche come possibile candidato leghista a sindaco di Milano per provare a sconfiggere Giuseppe Sala e il Pd all'ombra della Madonnina. Morelli è certamente uno dei giovani dirigenti della Lega che negli ultimi mesi è sempre più ascoltato da Salvini.

Per quanto riguarda i rapporti con l'Unione europea e i temi internazionale è in netta ascesa il capogruppo di 'Id' all'Europarlamento e responsabile Esteri della Lega Marco Zanni. Bergamasco di Lovere, classe 1986, Zanni era stato eletto a Strasburgo con il Movimento 5 Stelle nel 2014 e poi era passato nel Carroccio prima

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                          Marco Zanni

delle Europee del 26 maggio. Grazie a una fitta rete di contatti con i sovranisti europei (da Marine Le Pen alla tedesca Afd fino ai Paesi dell'Est), Zanni è diventato ben presto il volto dei sovranisti in Europa e il consigliere numero uno del Capitano/vicepremier/ministro dell'Interno su temi cruciali come la Nato, il rapporto con gli Usa, la Russia, la Cina, il Medio Oriente e tutte le altre issue calde sullo scacchiere internazionale.

Accanto al poker di leghisti in ascesa, Molinari-Guidesi-Morelli-Zanni, ci sono anche altri leghisti giovani che stanno comunque acquisendo un certo ruolo. Tra loro vanno citati il neo vice-segretario Andrea Crippa, il giorgettiano (nel senso che parla pochissimo con i giornalisti) Fabrizio Cecchetti, le eurodeputate Mara Bizzotto, Susanna Ceccardi (ex sindaco di Cascina, Pisa) e l'ex forzista e volto televisivo Silvia Sardone. Infine merita una citazione anche Vincenzo Sofo, anche lui neo europarlamentare eletto nella circoscrizione meridionale, fondatore del think tank sovranista Il Talebano e compagno di Marion Maréchal-Le Pen, la nipote di Marine.

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