Letta: "Sono più forte di Allegri. Non dipendo da Berlusconi, io"

Che sia milanista 'perso' lo si sapeva ampiamente. Ma l'endorsement a scoppio ritardato di Enrico Letta, tramite i microfoni di 'Un giorno da pecora', a favore, e chissa' poi se davvero a favore, di Massimiliano Allegri incorpora anche una stoccata politica che e' un'ulteriore affermazione di indipendenza dal destino politico del Cavaliere.
Il programma di Radio2 oggi ha mandato in onda un audio inedito dell'intervista al presidente del Consiglio del giornalista dell''Irish Times' Patrick Agnew. Al giornalista che gli chiedeva chi ritenesse piu' longevo tra Allegri sulla panchina del Milan e lui a palazzo Chigi, Letta ha risposto cosi': "Allegri dipende totalmente da Berlusconi. Io spero che Allegri resti al Milan, perche' mi piace Allegri, pero' mi sento un po' piu' forte...". A voce, lo stesso Agnew aggiunge che Letta gli ha anche ricordato che la sua fiducia deriva dal fatto che "il voto del due ottobre ha cambiato le cose".
LEGGE ELETTORALE - Il governo e' pronto a varare un decreto per la riforma della legge elettorale, per eliminare il "male assoluto" che e' il Porcellum, ma solo su eventuale sollecitazione del Parlamento. Enrico Letta lo ha chiarito rispondendo ai giornalisti a margine della sua visita a malta. "La legge elettorale e' compito del parlamento e mi aspetto che il parlamento dia una risposta", ha spiegato il presidente del Consiglio commentando l'editoriale di ieri di Michele Ainis sul Corriere della sera in cui si invocava un intervento dell'esecutivo. "E' evidente che il governo puo' intervenire per decreto se il parlamento chiede un intervento di urgenza", ha sottolineato, "fare un decreto contro il parlamento sarebbe una cosa ai limiti della forzatura istituzionale. Se il parlamento lo ritiene opportuno, lo chieda e sono pronto a ragionare. Il Porcellum e' il male assoluto e metto il governo a disposizione del parlamento, non contro o si creerebbe un corto circuito istituzionale".
Certo "va trovata una soluzione" e "sarebbe meglio se il Senato lasciasse un segno prima della Consulta", ha sottolineato Letta. "Per quanto mi riguarda non ho nessuna intenzione di prendere tempo o perdere tempo", ha assicurato, pero' "non e' possibile mettere il governo contro il parlamento".
Enrico Letta e' tornato a chiarire che la vicenda personale di Silvio Berlusconi deve restare slegata dalle sorti del governo. "Capisco che ci sia delusione, ma il 'cupio dissolvi' non porta da nessuna parte", ha detto il premier a Malta. "Continuo a non vedere quali alternative serie ci siano" alla situazione attuale", ha proseguito il premier che ha di nuovo usato la metafora del pilota in pieno volo. "Far scendere l'aereo non serve a niente e nessuno, non cambia niente neanche per il Pdl. E' necessario guidare fino all'obbiettivo del 2014, con una legge di stabilita' che deve portare effetti". Dunque, ha insistito, "mischiare le due vicende non porta da nessuna parte. L'ho detto fin dall'inizio a Berlusconi e l'ho ribadito nei due passaggi della fiducia. Le due vicende vanno separate e se non si separano non c'e' guadagno per nessuno, solo avvitamento della crisi. La mia linea rimane quella e sono molto determinato".