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Politica
Libia, maggior ruolo Ue dal 2022. Contentino a Letta, il Pd dice sì

Alla fine Enrico Letta ottiene un contentito sulla questione della guardia costiera libica: dal prosimo anno per quanto riguarda la missione l'impegno, generico, è quello di un maggior ruolo da parte dell'Unione europea. L'emendamento, approvato dopo la trattativa, recita: "Impegna il governo a verificare dalla prossima programmazione le condizioni per il superamento della suddetta missione" di assistenza alla Guardia Costiera libica, trasferendone le funzioni ad altre missioni “per consolidare il ruolo dell’Italia in Libia, razionalizzare la struttura di comando e potenziare il ruolo europeo”. È la versione finale dell’emendamento Pd a firma Enrico Borghi-Lia Quartapelle, votato alla Camera dalle commissioni riunite Esteri e difesa.

Ma per tutta la giornata era stato scontro scontro tra il Pd e il governo. I Dem erano disposti a votare domani a favore sulla collaborazione con la Guardia costiera libica in funzione anti migranti, solo se già dal prossimo anno se ne occupasse la Ue.  

Enrico Letta, che ne aveva parlato anche con il premier Draghi, era convinto che la riformulazione della risoluzione sulla delibera del governo sulle missioni estere fosse cosa fatta. Trasformata già ieri in un emendamento, la proposta del Pd attendeva l'accordo in maggioranza. A metà pomeriggio ne arriva una formulazione generica e annacquata che dice: "Si verifichi la possibilità che alla prossima programmazione ci siano le condizioni per superare..." la cooperazione con la Guardia costiera libica. Non va bene neppure quella al governo. Il sottosegretario Benedetto Della Vedova stoppa tutto e aggiorna. In commissione Esteri e Difesa riunite per l'ultimo esame alla vigilia del voto, la tensione è altissima. Il dem Enrico Borghi non pone tempo di mezzo e dichiara: "Ci comporteremo di conseguenza al momento del voto". E' l'avviso che il Pd si asterrà. Letta, che fu il premier di Mare Nostrum e che dei diritti umani e delle politiche migratorie ha fatto il punto di forza della sua segreteria, non molla.  Lia Quartapelle, responsabile Esteri dem, aveva detto "Non stiamo parlando di un disimpegno in Libia, ma di una strategia diversa e di un impegno europeo maggiore e di un rafforzamento delle istituzioni libiche".

Il Pd è diviso. Laura Boldrini con Erasmo Palazzotto presentano undici emendamenti per dire semplicemente "no" al rifinanziamento. Barbara Pollastrini annuncia che voterà contro. Matteo Orfini, ex presidente del partito, attacca: "Sulla Libia voto contro. Letta non può dire "facciamoli torturare ancora per un anno"". Borghi spiega: "L'atteggiamento del governo è incomprensibile: da una parte ha chiesto di inserire nell'emendamento annacquamenti e situazioni ostative che rendono difficile il trasferimento della cooperazione alla missione Ue Irini, dall'altra c'è stato un atteggiamento tetragono alle nostre istanze.

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