Lollobrigida-treno: "I bambini a Caivano rischiavano di prendere la pioggia"
Il ministro si gioca la carta del maltempo per giustificare la "fermata straordinaria". Le opposizioni chiedono spiegazioni a Salvini, ministro dei Trasporti
Lollobrigida-treno, il ministro non chiarisce e ora il suo futuro è nelle mani di Salvini
Francesco Lollobrigida affronta il question time alla Camera sulla vicenda della "fermata straordinaria" a Ciampino per non perdersi l'impegno a Caivano in seguiro al ritardo del treno su cui viaggiava. Il ministro dell'Agricoltura però non chiarisce chi abbia chiesto cosa: se sia stato lui a rivolgersi al capotreno, se lui o lo staff abbiano contattato i vertici di Trenitalia o cos’altro. Lollobrigida - si legge su Il Fatto Quotidiano - la prende molto larga: "Mi chiedete se la mia condotta sia ascrivibile alla normale attività del dicastero di cui sono responsabile. La risposta è sì". Lollobrigida definisce le polemiche sul caso "completamente pretestuose" e si avventura in una ricostruzione con parecchi buchi di sceneggiatura. "Subito dopo la partenza per Roma, il treno è stato deviato sulla linea ordinaria ed è stato annunciato un ritardo prima di 75 minuti e poi di 100. La percorrenza ha messo a rischio la possibilità di partecipare agli eventi, con gravi conseguenze di natura organizzativa a danno del personale scolastico, dell’Arma dei carabinieri e specialmente dei tanti cittadini che sostavano all'aperto in una giornata di allerta meteo in Campania".
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Come dimostrano le immagini della cerimonia, il maltempo - prosegue Il Fatto - avrebbe poi risparmiato il ministro e i presenti, fermo restando che se davvero ci fosse stata una condizione da allerta sarebbe stato inopportuno svolgere l’evento a prescindere dal ritardo del ministro. Comunque, il racconto prosegue: “A quel punto ho ritenuto di chiedere se fosse possibile effettuare una fermata straordinaria, senza alcuna pretesa di ricevere un trattamento di favore". Dopo Lollobrigida, il Pd chiama in aula Matteo Salvini, competente per i Trasporti. Un motivo di imbarazzo per il governo, visto che Salvini dovrà decidere che fare tenendo conto che sul tema non ha detto una parola e, anzi, ha mandato avanti due fedelissimi come Massimiliano Romeo e Gian Marco Centinaio per tirare bordate a Lollobrigida.
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