M5S, Crippa capogruppo fino a dicembre. Poi Bonafede. Inside
Anche Azzolina in corsa. M5S, ennesimo compromesso tra Conte e Grillo
Uno a uno, palla al centro. Nella continua sfida interna tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, si sta arrivando a un difficile compromesso. Il tema della discordia è il capogruppo alla Camera con l'ex premier che vorrebbe le dimissioni immediate di Davide Crippa, considerato troppo grillino. Ma, anche grazie alla mediazione del ministro Luigi Di Maio, molto stimato nei gruppi parlamentari, la soluzione dovrebbe essere quella di lasciare Crippa alla guida dei deputati pentastellati fino a dicembre, accontentando così almeno in parte la richiesta del fondatore del Movimento 5 Stelle. Poi, con il nuovo anno, salvo colpi di scena, la poltrona di capogruppo a Montecitorio dovrebbe essere dell'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, un fedelissimo di Conte. Anche se in corsa c'è pure l'ex ministra Azzolina, anche lei vicinissima a l'ex premier. Una soluzione di compromesso per evitare che continuino le liti interne che si sono viste l'altra sera alla riunione del gruppo.
Due fronti contrapposti, una sorta di guerra tra bande che non giova affatto al malconcio Movimento, uscito con le ossa rotte dalle ultime elezioni amministrative. Sullo sfondo resta il tema dell'alleanza strategica e organica con il Partito Democratico, quel "campo largo" evocato da Enrico Letta subito dopo la vittoria ai ballottaggi di lunedì scorso. Conte e Di Maio, insieme al ministro Stefano Patuanelli, sono convinti di andare avanti su questa strada, pur con qualche cautela, ma sanno che non c'è più lo spazio per fare il terzo polo come nel 2018. Sul fronte opposto il gruppo guidato dall'ex sindaca di Roma Virginia Raggi, nel Comitato di Garanzia, che preferirebbe una maggiore autonomia dal Pd valutando solo in seguito eventuali alleanze. E' ovvio che il nodo è destinato a esplodere nel momento in cui Letta cercherà un dialogo stretto con i centristi Renzi e Calenda, che hanno proprio nel M5S il nemico numero uno.
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