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Politica
M5S, sempre più caos. Raggi fa fuori De Dominicis. "Non può essere assessore"

M5s, la base del Movimento è in rivolta

Prima le dimissioni del mini-direttorio, poi lo scarno post con cui Virginia Raggi scarica su facebook il neo assessore al Bilancio, Raffaele De Dominicis: "in base ai requisiti previsti dal M5S non puo' piu' assumere l'incarico". E' un'altra giornata ricca di colpi di scena quella vissuta dal Campidoglio. L'ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio, Raffaele De Dominicis, e' indagato dalla Procura per abuso d'ufficio. Del procedimento si occupano i magistrati che seguono i reati compiuti ai danni della Pubblica amministrazione. Sarebbe stato lo stesso Beppe Grillo, secondo quanto si apprende da fonti vicine al Movimento, ad allertare in qualche modo la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sul fatto che ci fosse la probabilita' che l'ex magistrato della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis non avesse i requisiti giuridici richiesti dal codice etico del Movimento 5 Stelle e che quindi da assessore al bilancio non avrebbe potuto firmare il documento la cui sottoscrizione e' obbligatoria per chiunque assuma incarichi nel Movimento 5 Stelle. Si tratta dello stesso documento siglato dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, e dagli assessori. "Io non mollo", aveva assicurato la sindaca durante la cerimonia per l'anniversario dell'8 Settembre a Porta San Paolo ai simpatizzanti che la invitavano ad andare avanti nonostante le difficolta' degli ultimi giorni. Nel primo pomeriggio, pero', sono arrivate le dimissioni del mini direttorio, nato proprio per coadiuvarla nella sua esperienza da prima cittadina: ad annunciarle sul blog sono i componenti Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli. Perche', spiegano, "oggi quella macchina amministrativa e' partita ed e' giusto che ora proceda spedita. Per questo, con lo stesso senso di responsabilita' di allora, riteniamo che il nostro compito non sia piu' necessario". Prima dell'estate, aveva gia' abbandonato la deputata Roberta Lombardi.

Nelle stesse ore, il leader del Movimento, Beppe Grillo, restava a consulto coll'altro Direttorio, quello nazionale nell'hotel Forum, da cui sarebbe uscito senza rilasciare alcuna dichiarazione. Con lui, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico e Carlo Sibilia. Assente Carla Ruocco. Intorno alle 17, nuova "sorpresa": via anche De Dominicis. L'ex procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio non avrebbe i requisiti giuridici richiesti dal codice etico 'interno': in particolare, non avrebbe potuto firmare il documento la cui sottoscrizione e' obbligatoria per chiunque assuma incarichi nel M5S. Lo stesso documento siglato dal sindaco di Roma e dagli assessori. "Di comune accordo - scrive Virginia Raggi - abbiamo deciso di non proseguire con l'assegnazione dell'incarico". Ma "siamo gia' al lavoro per individuare una nuova figura che possa dare un contributo al programma della giunta su Roma". Immediate le reazioni politiche, in larga parte condite di ironia e veicolate via twitter: "Andato anche De Dominicis. Lo studio Sammarco sta gia' sfogliando l'agenda telefonica. Disastro M5S" scrive Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera. "Salta il minidirettorio, salta Marra, salta l'assessore al Bilancio, appena nominato. Alla fine non ne restera' che una sola: la Muraro", commenta Paolo Becchi, professore di filosofia del Diritto e in passato considerato ideologo di M5S. "E ora salta anche quello che doveva fare l'assessore al Bilancio. Suppongo sempre per colpa dei poteri forti", allude Matteo Orfini (Pd). Sul caso di Roma e' tornato a farsi sentire anche il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, 'eretico' M5s: "Secondo me con le loro non spiegazioni, Di Maio e Raggi escono indeboliti entrambi. Ma quello che e' peggio, ne esce indebolito il Movimento. Per me che ne faccio parte dall'inizio e che vedo questo cambiamento, e' una sofferenza. Lo spirito iniziale era diverso". Analogie tra lui e la Raggi? "E' presto per dirlo. Lo capiremo tra sei mesi o un anno".

 

Il mini Direttorio dà le dimissioni
 

 

Dopo il caos al Campidoglio dei giorni scorsi, il mini Direttorio nato per coadiuvare Virginia Raggi nella sua esperienza di sindaco di Roma si e' dimesso. Lo annunciano sul blog i componenti del mini Direttorio Paola Taverna, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli. Perche', spiegano, "oggi quella macchina amministrativa e' partita ed e' giusto che ora proceda spedita. Per questo, con lo stesso senso di responsabilita' di allora, riteniamo che oggi il nostro compito non sia piu' necessario". Prima dell'estate, aveva gia' lasciato la deputata Roberta Lombardi.

"Come portavoce e attivisti del Movimento 5 stelle - spiegano sul blog i 5 Stelle Taverna, Castaldo e Perilli - abbiamo accettato con senso di responsabilita' ed entusiasmo il compito di supportare Virginia Raggi per coadiuvarla nelle scelte giuridicamente piu' complesse e delicate che il sindaco di una citta' come Roma si trova ad affrontare nei primi mesi del suo mandato. Sono stati mesi intensi e difficili: mesi nei quali il nostro apporto e' stato di primaria importanza, in particolare, per l'individuazione della Giunta e per avviare la complessa macchina amministrativa. Mesi in cui non sono mancati neanche i dibattiti interni - ammettono - e le divergenze di opinione - come e' giusto che sia in un movimento che ha fatto dell'orizzontalita' e della democrazia diretta i suoi obiettivi e valori - ma sempre animate da uno spirito franco e costruttivo: non abbiamo mai omesso di esprimere con zelo e meticolosita' il nostro punto di vista".

"Oggi quella macchina amministrativa e' partita ed e' giusto che ora proceda spedita. Per questo, con lo stesso senso di responsabilita' di allora, riteniamo che oggi il nostro compito non sia piu' necessario. Non faremo mai mancare all'amministrazione capitolina il nostro sostegno - assicurano - e il nostro contributo continuando a portare avanti il nostro lavoro nelle istituzioni in cui siamo stati eletti. I gravi problemi della Capitale, vessata da anni di malapolitica, continueranno ad avere per noi l'attenzione che meritano. Auguriamo al sindaco e alla sua squadra i migliori successi, nell'interesse della citta' e della cittadinanza tutta" concludono.

Raggi dopo la difesa di Grillo: "Io non mollo"

"Io non mollo". Cosi' la sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha risposto ai cittadini che, durante la cerimonia per l'anniversario dell'8 Settembre a Porta San Paolo, la incitavano ad andare avanti nonostante le difficolta' degli ultimi giorni. Alla prima uscita dopo la telefonata col leader M5S Beppe Grillo, che al momento ha deciso di non incontrarla ma che l'ha difesa nel comizio col Direttorio a Nettuno, la Raggi dice solo queste tre parole sul caos che ha investito il Campidoglio.

Alla cerimonia per l'8 settembre la sindaca e' stata circondata da troupe televisive e giornalisti mentre cercava di raggiungere l'auto a conclusione dell'evento. Nella ressa dei cronisti, che l'hanno seguita mentre lasciava il parco della Resistenza accanto a Porta San Paolo, la Raggi e' stata urtata alla testa da una delle telecamere presenti. Diversi i cittadini che l'hanno incoraggiata: "Sei meglio di un raggio di sole", le ha gridato un uomo facendo un gioco di parole sul suo nome. "Non mollare" e' stato invece l'invito di una donna che assisteva alla cerimonia. E lei ha risposto: "Io non mollo".

Sul caso politico di Roma e' tornato a farsi sentire il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, 'eretico' M5s sospeso dal movimento e in attesa di verdetto definitivo per non aver comunicato ai vertici pentastellati di aver ricevuto un avviso di garanzia in relazione alle nomine dei vertici del teatro Regio di Parma. "Secondo me - dice Pizzatotti all'Agi - con le loro non spiegazioni, Di Maio e Raggi escono indeboliti entrambi. Ma quello che e' peggio, ne esce indebolito il Movimento scoprendo le proprie debolezze. Per me che ne faccio parte dall'inizio - sottolinea ancora - e che vedo questo cambiamento, e' una sofferenza. Lo spirito iniziale era diverso". Su analogie tra Pizzarotti e Raggi sul fronte dell'autonomia nella scelte, il sindaco di Parma osserva: "E' presto per dirlo. Lo capiremo tra sei mesi o un anno". Dal Pd arrivano ancora stoccate: "Terminate le comiche di Nettuno, emerge con chiarezza la dura realta': il M5s e' in preda a feroci lotte interne; non e' in grado di dare risposte a quanto emerge dalle inchieste; ha messo in soffitta il concetto di trasparenza e sull'amministrazione della citta' non sa dove mettere le mani", dichiara la vice capogruppo Pd alla Camera Alessia Morani. Dello stesso tenore il commento di Ernesto Carbone, deputato e componente della segreteria del Pd: "Lo show di Nettuno con finti pianti, baci di circostanza, che sanno di pugnalate prossime venture, e' servito solo per cercare di nascondere la verita'". Da Foerza Italia il capogruppo alla Camera Renato Brunetta tweetta: ""Beppe Grillo dice: 'virginiaraggi va avanti, noi vigileremo'. Sindaco viene controllato e valutato da cittadini, non da server o Movimenti".
 

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roma virginia raggi





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