Manovra in "alto mare". Banche in rivolta, lite Forza Italia-Lega. Il testo definitivo in clamoroso ritardo - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:49

Manovra in "alto mare". Banche in rivolta, lite Forza Italia-Lega. Il testo definitivo in clamoroso ritardo

Non c'è pace per la Legge di Bilancio 2026. Inside

Di Alberto Maggi

L'accordo con il mondo della finanza scricchiola


La Legge di Bilancio è "in alto mare". A spiegarlo ad Affaritaliani non è un esponente dell'opposizione ma uno dei massimi vertici economici della maggioranza di governo. La bozza uscita ieri, che Affaritaliani ha pubblicato in anteprima, ha scatenato l'ira di partiti e anche, sottotraccia, dell'Associazione Bancaria Italiana (Abi). Prima di tutto l'alzata di scudi di Forza Italia contro "l'aumento della tassazione sugli affitti brevi", "una scelta profondamente sbagliata" dicono gli azzurri.

E in secondo luogo il testo finale della Finanziaria che non c'è. L'esecutivo avrebbe dovuto depositarlo oggi, lunedì 20 ottobre, in Parlamento ma "se arriverà mercoledì è già buona". Il problema è sempre lo stesso: far quadrare i conti. Tra il taglio delle tasse per il ceto medio e la rottamazione imposta da Matteo Salvini al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti il Mef è andato letteralmente in tilt.

L'accordo con il mondo della finanza scricchiola perché di fatto non c'è solo il prolungamento della DTA per il biennio 2027-2028 ma anche un’imposta ridotta al 27,5%, anziché del 40%, sugli utili maturati dagli istituti di credito posti a riserva: in pratica le banche, su base volontaria, per il prossimo triennio dovranno versare allo Stato un’imposta del 27,5% se vorranno distribuire utili ai propri soci (una soluzione con la quale il governo spera di incassare più risorse stimolando il mondo del credito a usufruire di questa possibilità). Il tutto senza dimenticare la tassa, di fatto, sugli extraprofitti per l'anno 2023.

Una soluzione che non piace agli istituti di credito - che non va dimenticato, significa anche Marina e Pier Silvio Berlusconi attraverso la partecipazione in Banca Mediolanum - e quindi una marmellata impazzita che sta facendo rimbalzare le bozze della Legge di Bilancio tra Via XX Settembre, sede del ministero dell'Economia e delle Finanze, e Palazzo Chigi per cercare di trovare una difficile quadra.

La Lega vuole assolutamente "punire" le banche per finanziare la rottamazione e non solo, Forza Italia - quotidianamente in contatto con l'Abi, le difende a spada tratta e il tutto con il vincolo europeo del 3% del deficit-Pil da rispettare per non perdere la promozione ottenuta da Bruxelles e dalle agenzie di rating. Dalle banche dovrebbero arrivare circa 4,5 miliardi di euro nel 2026 e undici nel triennio ma ancora non si sanno i particolari.

La Legge di Bilancio vera e propria non c'è, la stanno scrivendo e riscrivendo. Ogni anno accade così, è vero, ma questa volta, sottotraccia, stanno emergendo le forti contraddizioni nella maggioranza, in particolare tra Lega e Forza Italia. Con Fratelli d'Italia, partito della premier e di maggioranza relativa, che su alcuni punti è più vicino al Carroccio e su altri agli azzurri.

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